imagesDMG12D5OPrendo spunto da alcuni recenti nonché vivaci commenti pubblicati in calce ad un mio precedente articolo (clicca per leggere), per precisare alcuni aspetti non secondari che riguardano la costituenda Associazione E. Roosevelt. Tutti gli osservatori più attenti avranno notato come tanto il blog de Il Moralista quanto il circuito massonico che ruota intorno al Grande Oriente Democratico abbiano impresso una decisa accelerazione al fine di strutturare in tempi rapidi l’Associazione in oggetto. Tale obiettiva circostanza ha solleticato la fantasia maliziosa di alcuni occasionali commentatori del blog, ridicoli fino al punto da dipingere questo spazio quale occulto avamposto eretto per trarre in inganno molti ingenui profani da portare infine nelle fauci tenebrose di alcuni massoni piduisti e senza scrupoli. Se questa non fosse una lettura capace di suggestionare (anche solo a livello inconscio) molti lettori, mi limiterei a riderci sopra. Ma siccome capisco quanto ancora il solo evocare la presenza della massoneria possa provocare in larghi strati della pubblica opinione inquietudini e turbamenti, preferisco affrontare di petto la questione con piglio serioso. Punto primo: la E. Roosevelt non è e non sarà una associazione né massonica né para-massonica (sul modello della Trilateral per capirsi). Chiunque, massone o non massone, potrà liberamente iscriversi e concorrere alla formazione dell’indirizzo politico dell’ Associazione coagulando il consenso degli iscritti con metodo libero e democratico. Nessuna invisibile cabina di regia regnerà dall’alto influenzando le menti dei presunti ingenui che non trovano il coraggio di partecipare per paura dell’Uomo nero (in questo caso perfino munito di cappuccio). Per cui chi è alla ricerca di un comodo alibi per non impegnarsi direttamente in una battaglia dura e dal valore epocale, eviti di trincerarsi meschinamente dietro lo spauracchio della massoneria. Io, ad esempio, non sono massone. Ma anche se lo fossi, cosa cambierebbe? Non vi sto chiedendo di formare un circolo di aspiranti alchimisti pronti per andare alla ricerca della pietra filosofale. Né vi invito a scrutare con me gli astri nella speranza di cogliere insieme gli arcani misteri che dominano l’equilibrio cosmico. Molto più semplicemente, e banalmente, vi sto chiedendo di recuperare la dignità che il vostro ruolo di cittadini in re ipsa vi assegna. Opponendovi con forza e decoro ad un manipolo di neo-schiavisti che intende riportare indietro le lancette della Storia, dilapidando così secoli di conquiste civili che in troppi davano per assodate per sempre. E invece, chi vuole continuare a vivere in una società libera, prospera, inclusiva e democratica, sappia che non basterà postare di tanto in tanto qualche riga su facebook per neutralizzare i progetti dei vari Merkel, Draghi e Napolitano. Vi sto chiedendo troppo? Non credo. Non riesco poi a capire quale tipo di riserve mentali possa azionare la presenza all’interno dell’associazione di Magaldi e relativi fratelli. Se non fosse per la meritoria opera di divulgazione e demistificazione operata generosamente e da anni dai massoni di Grande Oriente Democratico saremmo ancora all’anno zero. Chi di voi possiede una altrettanto nitida conoscenza dei processi di potere che dominano il mondo attuale e contemporaneo? Chi di voi sapeva che il mondo è retto da un circuito di Ur-Lodges elitarie e riservate? Chi di voi sapeva che il Bilderberg e la Trilateral rappresentano soltanto il braccio profano delle summenzionate logge? Chi di voi conosce il profilo latomistico di personaggi come Napolitano, Merkel, Putin o Juncker? Per non combattere contro i mulini a vento, se permettete, è indispensabile avere una visione chiara dei veri soggetti storici in campo. E siccome, che vi piaccia o no, il mondo contemporaneo è stato forgiato dalla massoneria, conservandone naturalmente uno stringente controllo, la presenza all’interno della E. Roosevelt di persone del calibro di Magaldi è una fortuna e un privilegio. Se i massoni democratici avessero voluto costruirsi un giocattolino per titillare la credulità popolare, secondo voi, avrebbero davvero agito in modo così limpido e lineare? Avrebbero cioè subordinato la definizione burocratica dell’Associazione al volere che promana dal basso per libera scelta degli aspiranti costituenti? O, al contrario, avrebbero preferito fare come altri, presunti campioni dell’uguaglianza, abituati prima a registrare nome e simbolo per poi chiedere alla pecore di belare in coro nel nome della democrazia partecipativa? Si aspettano risposte nel merito. Nell’attesa vi invito ancora una volta ad iscrivervi all’Associazione mandando una semplice mail al mio indirizzo di posta elettronica (f.toscano79@libero.it).

    Francesco Maria Toscano

    22/07/2014

    Categorie: Editoriale

    35 Commenti

    1. fabio scrive:

      questa precisazione mi sembra utile. anch’io come altri avevo delle riserve ed ero un pò titubante. ora una mia eventuale non iscrizione sarò dovuta non alla diffidenza verso la massoneria attuale, ma alla deprecabile pigrizia.

      • Allibito scrive:

        Vero, è una precisazione utilissima infatti in base ad essa non mi iscriverò però non per dubbi paramassonici ma solo per quell’imbecille di Fra’ Velletri che debbo necessariamente presumere sia il “massone democratico medio” altrimenti il maestro Magaldi lo avrebbe redarguito già molto tempo fa.

        • Caro Allibito, non ti allibire troppo e non cercare alibi per quello che farai o non farai. Se sei un uomo e non un ominiscchio o un quacquaracquà, ti iscriverai alla “Eleanor Roosevelt”, qualora ne condividessi almeno in buona parte le finalità associative, a prescindere dagli atteggiamenti più o meno irritanti per la tua delicata indole, del qui presente Fra’ Cazzo da Velletri. In nessuna associazione, infatti, se la si sceglie per adesione ai suoi principi e ideali, si rimane o meno solo perché ci sta antipatico qualcun altro che la frequenta e, a suo modo (magari diverso dal tuo ), lavora per essa. Quanto al Gran Maestro Gioele Magaldi, la sua natura liberale e libertaria non gli consente di “regarguire” in senso stretto nessuno, a causa dello stile comunicativo. Certo, lui ha una sensibilità più inclusiva, gentile e tollerante della mia, ma proprio per questo lascia che io e/o altri fratelli dell’area di GOD (tutti diversi fra loro per carattere, temperamento, qualità e modalità espressive/operative) siamo liberi di interpretare a nostro modo la vocazione massonica e/o l’impegno civile, meta-politico e pre-politico. Liberi e però anche responsabili e consapevoli che a qualcuno potremo piacere e ad altri no. Ma, almeno, da noi regna davvero il pluralismo che in altri ambienti è proclamato ma non realmente attuato. In conclusione, caro Allibito, lascia perdere il qui presente, indegno fratacchione e, se condividi anche solo in parte gli scopi della “Eleanor Roosevelt”, partecipa a questa buona battaglia. Se invece non condividi le sue finalità, di che stiamo parlando? Un caro saluto. Fra’ Cazzo da Velletri

      • Caro Fabio, vedrai che quando sarai colpito e toccato ancora più nel profondo- sia materialmente che spiritualmente- dalla crisi politico-economico attuale e dalle sue conseguenze per la vita tua e delle persone a te care, e/o soltanto dei tuoi simili meno fortunati di te; quando avrai capito che l’Associazione Eleanor Roosevelt è forse l’unica e l’ultima carta da giocarsi- in Italia, in Europa, in Occidente e nel Mondo- per arrestare il processo in atto di involuzione oligarchica, anti-democratica, illiberale e tecnocratica della governance dei vari popoli occidentali e di consolidamente autoritario nel governo dei popoli extra-occidentali, allora forse vincerai la tua eventuale, deprecabile pigrizia. E se non la vincerai, pazienza, vorrà dire che, magari, porterai nel tuo animo, per il resto dei tuoi giorni, la tragica consapevolezza che proprio la colpevole pigrizia e ignavia di chi “non ha voluto partecipare a questa buona battaglia”, avrà forse determinato la spaventosa e devastante vittoria di chi sta implementando una nuova forma, più raffinata e terribile, di feudalesimo globale e dispotico.
        Riflettici bene, nei tempi che verranno, su quanto sia effettivamente deprecabili essere pigri e ignavi in questo momento.
        Cari saluti.
        Fra’ Cazzo da Velletri

        • fabio scrive:

          va bene . faccio domanda di iscrizione. chi non si impegna attivamente non cambierà il mondo solo con l atastiera del pc. puntualizzo fin da ora che non voglio conoscere nessun segreto che mi vincoli in eterno o possa farmi oggetto di vendette.

    2. Alessandra scrive:

      ..io invece avrei una domanda e una considerazione: perche’ pensate che questa associazione riesca dove, sembra non siano riuscite altre associazioni, come ad esempio ARS, o assoc.MMT, ora anche Riscossa italiana?
      La considerazione e’ questa: sebbena io creda che proprio l’apporto di persone come Giolele Magaldi, sia un valore aggiunto non indifferente, e che creda inoltre che la massoneria illuminata abbia dato un importante impulso, nel corso della storia, a tutti i progressi della societa’, temo pero’ che la gente comune, anche solo sapendo della vicinanza con la massoneria, ( cosa che i detrattori, statene pur certi, tireranno fuori) non si lasci coinvolgere dalle varie iniziative che l’Associazione potrebbe intraprendere.

      • Diego scrive:

        Credo ti risponderebbero che nessun’altro ha fatto “outing” con tanta limpidezza riguardo ai fini, al metodo, alla propria weltanshaung e bla bla bla. Hanno ragione. Sul piano razionale il punto è solidissimo.

        Dall’altra parte della barricata abbiamo una potenza di fuoco mediatica totale, nonchè i metodi per portare il tutto sul piano della pancia o dell’irrazionale.

        Certo, in questo fuoco si fanno strada delle crepe. è sempre più plastica la percezione dei mediocri impiegati utilizzati come artificieri dagli schermi e dalle pagine di giornale. Purtroppo la loro arma più potente, quella del silenzio e dell’insabbiamento, non è affetta da ciò.

        Sarà dura, si dovrà andare letteralmente casa per casa… sperando che il la cifra simbolica sia raggiunta alla svelta

        • Caro Diego, ho apprezzato assai; ” Sarà dura, si dovrà andare letteralmente casa per casa… “.

          A mio avviso è la giusta tattica, ovviamente supportata da un opuscolo di cui i contenuti siamo il manifesto politico, lo statuto e la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ma rilancio anche l’importanza dei simboli che ci accomunano.
          Lunga vita

      • Cara Alessandra, il motivo per cui mi sono iscritto è stata la visibilità data, sperticata da Grande Oriente Democratico al pericolo che ci attanaglia, in modo significativo.
        In codesto momento ci vuole coraggio nel credere alla E.R, e comprendere che, a mio avviso, è l’ultima spiaggia in attesa di Godot.
        O combatti o scappi.
        D’altro canto, essendo profano, ragiono in codesto modo; chi glielo fa fare a Magaldi di sputtanarsi, considerando la condizione agiata in cui si trova?

      • Cara Alessandra, l’Associazione “Eleanor Roosevelt per il Socialismo Liberal” riuscirà dove hanno fallito l’ARS, le varie sigle MMTiste, Riscossa italiana, etc., perché essa, a differenza di esse, ha una piattaforma progettuale limpidamente e coerentemente democratica, liberale, libertaria, socialista (in senso liberale, democratico e libertario, non nazionalista o autoritario), cosmopolita (che non vuol dire apolide e indifferente agli interessi particolari delle singole patrie nazionali), europeista (nel segno di Garibaldi, Mazzini, Altiero Spinelli e Gioele Magaldi, non certo in quello di Coudenhove-Kalergi, Jean Monnet, Angela Merkel, Mario Draghi, Giorgio Napolitano, etc,), sovranazionale, attenta ai Diritti Universali di tutti e di ciascuno. L’Associazione ER riuscirà dove altri hanno fallito, stanno fallendo o falliranno, semplicemente perché le sue finalità associative (Articolo 3 dell’attuale Bozza di Statuto) sono la risposta più moderna, avanzata, democratica, armonizzante, equa e inclusiva ai problemi del mondo globalizzato del XXI secolo. Ti ringrazio per le considerazioni sapienti e piene di stima sia verso il Gran Maestro Gioele Magaldi che verso la “massoneria progressista” in quanto tale (il termine “illuminata” lasciamolo a quella libera muratoria fatta di tronfi, arroganti e sedicenti grandi iniziati reazionari e neo-aristocratici che vorrebbero annullare tutte le conquiste di democrazia, libertà e giustizia sociale ottenute, per il bene e il progresso dell’umanità, proprio dai massoni progressisti che hanno abbattuto l’Ancien Régime e creato il mondo moderno e contemporaneo nelle sue strutture più umanizzanti e luminose). No, non temo e non temiamo le certissime provocazioni o gli impedimenti strumentali (e magari prezzolati da terzi) che verranno avanzati (in piccolo, ne abbiamo avuto e continueremo ad averne un saggio anche nella realtà limitata e parziale di questo interessante Blog) da detrattori di varia specie e provenienza. Al contrario, l’opera dei detrattori ci consentirà di mettere in risalto- confrontando le nostre finalità con le loro, la nostra onestà materiale e intellettuale con la loro disonestà a 360°, la loro insipienza e ignoranza rispetto alle radici stesse della democrazia e della libertà, per chi sia solo un detrattore stolto e in buona fede, con la nostra pacata esplicazione di come le società aperte e inclusive siano un retaggio specificamente massonico-progressista- che noi stiamo combattendo una buona, dignitosa e giusta battaglia, mentre “loro”, quelli che abbaiano alla luna contro il potere degli oligarchi, ma poi schifano i nuovi massoni garibaldini del XXI secolo che si sono messi in gioco a sprezzo della vita e della propria sicurezza, sono solo dei poveri disgraziati senza speranza alcuna di cambiare il corso delle cose. Poveri disgraziati, perché privi di una visione autentica del Mondo in cui viviamo e di un progetto organico e convincente per difendere e/o consolidare democrazia, libertà e diritti universali dell’uomo e del cittadino. Hai capito, Alessandra, perché noi riusciremo- anche se la battaglia sarà dura, lunga e penosa- dove gli altri hanno fallito e falliranno? E hai capito perché abbiamo bisogno di tutte le donne e gli uomini di onesta indole e buona volontà? Hai capito perché abbiamo bisogno anche di brave e oneste persone come te? Spero di si. E spero che, se ancora non l’hai fatto- e prescindendo da altre legittime appartenenze associative (l’Associazione “Eleanor Roosevelt” non è e non sarà mai una setta o una organizzazione chiusa ed esclusiva, per questo sono benvenuti individui che militano e continueranno a militare anche in altri contesti)- anche TU voglia aderire quanto prima all’Anagrafe degli aspiranti costituenti della ER. Non importa che tu condivida in toto le finalità associative declinate dall’Articolo 3 della Bozza di Statuto: è sufficiente che ne condivida buona parte. Anche questo significa essere inclusivi e non totalitari, né per se, né per gli altri. Un caro e affettuoso saluto. Fra’ Cazzo da Velletri.

    3. DerWanderer scrive:

      Colgo questa perla fra le farneticazioni di quell’esaltato “personaggio collettivo” che risponde al significativo nome di Fra’ Cazzo da Velletri.

      Cito:

      “Dalla tua affezione sospetta per un altro decerebrato come quel commentatore tanghero autonominatosi “Der Wanderer/Il Vagabondo”, poi, perviene il sospetto che tu non sia altro che la versione femminile fittizia di quello stesso mentecatto dai pensieri vagabondi e sconclusionati…”

      Link

      http://www.ilmoralista.it/2014/07/18/lassociazione-e-roosevelt-camminera-sulle-gambe-di-donne-e-uomini-liberi-forti-e-consapevoli/#comment-37204

      Cioè l’esaltato paranoide è giunto improvvisamente alla conclusione che io e Marzia Marescalchi siamo la stessa persona!

      Non è così, non conosco Marzia ossia (spiego per Fra’ Cazzo) siamo due persone diverse senza alcun rapporto.

      Questo illustrerà ai lettori il livello di idiozia delirante di questa “collettività” che si autodenomina Fra’ Cazzo da Velletri.

      • Caro Asino Vagabondo (nemmeno stanziale, perché ovunque ti fermi, ti riconoscono subito come bestia riottosa e imbecille, più da bastone che da carota…), non riesci proprio a perdere l’occasione di fare figuracce, di mostrare la tua mala fede e/o la tua buona fede di insipiente che non sa nemmeno leggere, dopo aver dimostrato ampiamente di non saper scrivere.
        Hai citato quel passaggio di un mio intervento di ieri in cui ipotizzavo una coincidenza, sotto mentite spoglie, fra te e quell’altra somara di Marzia Marescalchi ma, come tutti gli ominicchi in mala fede e/o gli stupidi in buona fede, hai omesso di riportare l’intera citazione.
        Lo faccio io, a beneficio tuo e degli altri lettori, non senza sottolineare che, comunque, sussiste senza alcun dubbio un’affinità profonda tra le anime entrambe asinine di cui disponete Tu e la summenzionata Marzia Marescalchi…
        Eccola,la citazione autentica e integrale, rintracciabile tranquillamente fra i commenti all’editoriale toscaniano di ieri:

        “Dalla tua affezione sospetta per un altro decerebrato come quel commentatore tanghero autonominatosi “Der Wanderer/Il Vagabondo”, poi, perviene il sospetto che tu non sia altro che la versione femminile fittizia di quello stesso mentecatto dai pensieri vagabondi e sconclusionati…tornato ora sotto travestimenti muliebri (o prima presentatosi in veste maschile per ridivenire ora Marzia Marescalchi, ma poco cambierebbe anche se foste effettivamente due soggetti distinti: la somma di due insipienze non si tramuta certo in sapienza e lucidità di giudizio…)”

        Hai letto e compreso, Asino Vagabondo dei miei stivali?
        Lo ripeto:

        “poco cambierebbe anche se foste effettivamente due soggetti distinti: la somma di due insipienze non si tramuta certo in sapienza e lucidità di giudizio…)”.

        Dopo di che, non ci tediare oltre con queste cazzate.
        Se hai da dire cose interessanti e intelligenti (ne dubito fortemente) sui temi relativi all’articolo soprastante di Francesco Maria Toscano, fallo pure, ma, te ne prego, risparmiaci i tuoi ragli su questioni che non interessano nessuno e che, per di più, non sei nemmeno in grado di presentare e argomentare come un essere umano raziocinante e adeguatamente senziente, essendo piuttosto tu un quadrupede della specie più miserrima e vacua.
        Vai in malora, mala bestia dei miei stivali.
        Affezionatissimo Fra’ Cazzo da Velletri

        • DerWanderer scrive:

          Esatto buffone, come tutti i paranoici hai da una parte sparato la scemenza delirante e contemporaneamente ti sei parato il culetto scrivendo che anche se ti fossi sbagliato avevi comunque ragione.
          Tipico degli esaltati afflitti da sindrome bipolare che crecano rabbiosamente di scaricare sugli altri le proprie vergognose frustrazioni.
          E smettila di tirare su col naso.

      • ampul scrive:

        No, abbi pazienza questo non illustra un bel niente ai lettori… A meno che tu non abbia altri argomenti per screditare qualcuno… Non so, ci stiamo forse perdendo qualcosa? Sai qualcosa tu che noi dovremmo sapere circa Fra Cazzo, o la massoneria democratica? Se è così, allora prego articola qui la tua riserva…
        Altrimenti, io continuerò a farmi un’idea leggendo tutto quello che sarà scritto in questo o quel post, senza le tue semplificazioni.
        E sarò felice di farlo!

    4. ampul scrive:

      @ Fabio e Allibito:
      Ecco, a seguito della vostra decisione, non credo ci sia qualcuno a strapparsi le vesti per l’occasione perduta!!!

    5. giuseppe scrive:

      “Facile essere intelligenti se lo si e’; ma quando ci riesce un cretino…be’ ci vuole del genio”. Ad Maiora Semper

    6. Rodion scrive:

      Carissimi,

      poiché tra le varie associazioni si è accennato alla neonata “Riscossa Italiana”, è d’obbligo sottolineare che questa non è né un’associazione politica né “pre-politica”.

      Questa associazione, fondata da alcuni dei maggiori divulgatori che lo stesso scrivente ha promosso nei dibattiti di questo spazio aperto, ha finalità squisitamente *** SCIENTIFICHE e CULTURALI ***.

      Quindi promuove sia attività di DIVULGAZIONE, sia di CONSULENZA giuridico-economica in un contesto multidisciplinare.

      Ne consegue che associazioni come ARS et similia si “associano” esse stesse per trarne vantaggi di carattere scientifico-culturale.

      Evidenziando che l’eterogeneità degli intellettuali trova minimo comun denominatore, oltre che nel noto spessore culturale e rigore scientifico. nell’ETICA, nell’integrità e, soprattutto, nel comune sforzo per difendere il Dettato costituzionale che è espressione massima di cultura umana: fondamenta del nostro ordine sociale che necessita uno sforzo ermeneutico esiziale in questo momento di oppressione.

      Eleanor Roosevelt stessa sarà sicuramente gradita come associata.

      Un saluto fraterno.

    7. Alessandra scrive:

      Caro Fra Cdv, mi inquieta un po’ che i massoni progressisti abbiano anche A.Spinelli come guida, che, se questo e’ giusto, http://orizzonte48.blogspot.com/2014/04/storia-non-troppo-segreta-della-pace.html , e nn ho motivo di dubitarne in quanto Luciano Barra Caracciolo, e’ una fonte piu’ che credibile, non mi sembra proprio da prendere come ispirazione, ne’ tantomeno Garibaldi, in quanto credo abbia recato molto piu’ danno che benessere alle popolazioni del sud, non so se consciamente oppure no..
      Per quanto riguarda l’associarmi a ER, ci sto pensando, ma prima devo prendermi il tempo di leggere bene lo statuto e le finalita’.

      • marco f scrive:

        Mi permetto di condividere le osservazioni ed i dubbi di Alessandra. Troppe analisi storiche, autorevoli ancorché scomode quando messe a confronto con certi resoconti agiografici scritti per mettere tutti d’accordo, fanno lecitamente dubitare di molti “padri del Risorgimento”.
        Ed è proprio la questione meridionale ad essere la vergogna collettiva rimossa dalla storiografia “ufficiale”, con i suoi massacri di popolo e la colossale rapina delle riserve auree del Regno delle Due Sicilie. Le ragioni di un certo sottosviluppo tuttora perdurante del nostro meridione, sono da ascrivere alla fretta predatoria di alcuni personaggi, ahimè, ancora oggi esposti alla pubblica adorazione sul solito piedistallo di falsità.
        Certi “coscienze collettive”, particolarmente sensibili quando vengono discussi alcuni argomenti, reagiscono sguaiatamente di fronte alla demitizzazione di certi “fratelli”, ma non me ne cale una virgola. Per me gli esseri umani sono già tutti fratelli, senza ulteriori appendici settarie che rischiano di creare ulteriori divisioni.

        • Diego scrive:

          Bè, è Storia che Mazzini fu trattato come pezza da piedi da molti altri attori del Risorgimento e che Garibaldi si ebbe profondamente a rammaricare per come si sentì usato da casa Savoia e per ciò che dovettero subire molte popolazioni meridionali dopo il suo passaggio.

          Non metterei in discussione il primo Gran Maestro del GOI, per il resto hai ragione a proposito dei toni agiografici e della rimozione del dark side quando dalle parti di GOD si parla di Risorgimento. In fondo, della questione se ne sono occupati fior di storici e meridionalisti, fin dall’immediato periodo post unitario, quindi il punto non può essere derubricato a nostalgia borbonica.

          Da partenopeo, mi rammarica che GOD abbia trovato il tempo, in passato, di separare il grano dal loglio parlando della rivoluzione francese e di quei pazzi sanguinari di robespierre e saint-just in opposizione a tante menti illuminate che da questi furono mandati alla ghigliottina, mentre per il Risorgimento sembrano essere tutte rose e fiori.
          E, tanto per, basta con la storiella che se il Meridione è quello che è, la colpa è dei meridionali. Di diversi ben determinati meridionali di sicuro, ma questo è un concetto diverso. Se date la colpa alla popolazione meridionale di essere abbrutita (come effettivamente è), metto mano alla fondina, vi avviso ;)

          Scherzi a parte, si potrebbe parlarne in assemblea, costituire gruppi di lavoro… per questo invito voi e altri ad aderire, la ER sarà come la concepiremo

          • Diego scrive:

            *te e Alessandra in questo caso

            • marco f scrive:

              Grazie per l’invito.
              Ti confesso però che l’idea di incontrare presso l’associazione anche “Eleanor Roosevelt stessa”, come scrive Rodion, mi inquieta un po’…

          • Carissimo Diego, condivido ovviamente il tuo incipit a proposito di Mazzini e Garibaldi. Non mi risulta, però, che mai i miei confratelli di GOD- che certo non hanno bisogno della mia modesta difesa- abbiano usato toni agiografici e/o di rimozione della “parte oscura” (dark side) di alcunché…Piuttosto, mi sembra che tu confonda il “Risorgimento” come manifesto ideologico/culturale e prassi di lotta rivoluzionaria – da Nord a Sud, passando per il Centro- ispirata e gestita da avanguardie massoniche progressiste in armonia con il sentire profondo delle popolazioni settentrionali, centrali e meridionali (dalla Rivoluzione del 1799 a Napoli, sino alla metà dell’800 in tutte le regioni del Regno delle Due Sicilie, è tutto un fiorire di sollevazioni e trame anti-borboniche da parte di patrioti meridionali che si sentono e vogliono sentirsi, soprattutto, “italiani”, uniti ai propri fratelli e connazionali del Centro e del Nord, in nome delle affinità di lingua, cultura e comune senso di appartenenza a una comunità peninsulare che aveva vissuto in modo unitario- Impero romano- quando ancora la maggior parte delle grandi nazioni europee nemmeno erano immaginabili in quanto tali; soprattutto, si tratta di patrioti che reclamano costituzioni scritte e istituzioni liberal-democratiche e parlamentari, contro il dispotismo clericale, neo-feudale e autoritario di matrice borbonica) con la successiva gestione post-unitaria (frutto di collusione e condivisione tra alcuni farabutti meridionali ed altri mascalzoni piemontesi o di altre regioni, tutti insieme riuniti attorno a una “destra storica” egemone per anni nel post-unitario Parlamento di Torino, e per anni tragicamente incapace di gestire la situazione con equilibrio, saggezza, efficacia, generosità e rispetto dei diritti umani )dell’integrazione dei territori meridionali nel Regno d’Italia. Perciò, giustamente i fratelli di GOD (tra i quali, pro-quota e senza parlare a nome di essi collettivamente e/o ufficialmente, mi ci metto anch’io) hanno sempre inteso separare “il loglio dal grano” relativamente alla Rivoluzione Francese, mettendo in luce la differente ispirazione e interpretazione della prima fase rivoluzionaria (1789-1792, egemonizzata dai massoni progressisti) dalla parentesi giacobina, terroristica e anti-massonica gestita sino all’estate del 1794 da tristi e infami figuri (non massoni) come Saint-Just, Robespierre, etc. Viceversa, il Risorgimento in quanto tale (cioè come ideologia, teoria politico-culturale e prassi rivoluzionaria o riformatrice) non ha ombre di cui debba vergognarsi, se non nell’immaginazione di certo culturame neo-clericale, neo-borbonico, anti-liberale, anti-massonico e leghista che ha finito per influenzare subliminalmente e inconsciamente anche osservatori laici e di vigoroso sentire libertario e democratico (come credo sia tu, caro Diego, i cui interventi condivido quasi sempre e considero di notevole spessore intellettuale e comunicativo). Molte ombre e colpe, invece, e qui concordo con te, caro Diego, vanno addebitate a svariati di coloro che, da Nord a Sud, concretamente gestirono la stagione post-risorgimentale, una volta che Cavour giaceva nella tomba , Garibaldi veniva periodicamente semi-esiliato e anche talora arrestato, Mazzini era regolarmente ostracizzato in modo indegno e i suoi seguaci perseguitati in termini altrettanto ingenerosi. Per rivedere un po’ di luce, nella gestione dell’Italia post-unitaria, ci fu bisogno di attendere la formazione dei governi della cosiddetta “sinistra storica” (anche qui, senza esagerare nelle lodi e separando accuratamente il loglio dal grano), allorché i settori più democratici e liberal-radicali della Massoneria (garibaldini e mazziniani vari in prima fila) ebbero l’opportunità di affrancarsi dal conservatorismo autoritario (specie in danno delle popolazioni meridionali) della cosiddetta “destra-storica”, composta per lo più da massoni di sentimento reazionario e neo-oligarchico, anche se qualche voce più liberal-moderata non mancò di farsi sentire anche dall’interno di questo blocco politico-sociale che sostanzialmente governò il Regno d’Italia per i primi 15 anni (1861-1876). Le colpe degli eventuali abbrutimenti della popolazione meridionale (ma, francamente, a me pare che le brutture e gli abbrutimenti sussistano, seppure in modi diversi, tanto nel Meridione che nel Settentrione, al pari delle eccellenze e delle bellissime risorse potenziali), dunque, non possono certo essere addossati alle popolazioni meridionali in quanto tali (men che mai ai suoi ceti popolari e meno abbienti, da secoli brutalizzati e vessati da classi dirigenti mediocri e inadeguate nel complesso, sebbene non senza lodevoli eccezioni) e vanno piuttosto addebitati, in modo equanime, alla classe dirigente nazionale di ieri e di oggi, dal 1861 ai nostri giorni. Un carissimo saluto. Affezionatissimo Fra’ Cazzo da Velletri

            • Diego scrive:

              Ti ringrazio per l’utilissimo ripasso, e la risposta soddisfa pienamente i dubbi/distrazioni e le bonarie provocazioni.

              È vero, il leghismo ha prodotto molti danni, primo tra tutti un razzismo anche anti-meridionale diffuso come mai prima d’ora, sottile tra le persone di buone attitudini e becero presso media e megafoni, sul quale a volte faccio fatica a sorvolare e sorriderci.

              Ti posso solo assicurare che la mia visione (sempre in divenire, soprattutto grazie a Voi da alcuni anni a sta parte) e il mio percorso civile/politico/ideale/umano, è ben lungi dal farsi scalfire da certi impulsi reazionari di rivalsa nei confronti del clima che si respira (e sono impulsi che, ahimè, nascono in generale, non solo a proposito della questione Meridionale/Settentrionale che è dove vorrei andare a parare quando parlo alla “Malaunità”, che ora posso far equivalere con precisione al periodo della Destra Storica al potere)

              Calorosi saluti a te!

        • Caro Marco F., forse non hai riflettuto abbastanza sul fatto che, quando tu scrivi che “per me gli esseri umani sono già tutti fratelli, senza ulteriori appendici settarie che rischiano di creare ulteriori divisioni”, è come se dicessi: “per me è giusta la sovranità del popolo, la democrazia, la libertà di associarsi e di esprimersi, parlare, pensare, scrivere e criticare, senza che tali prerogative e diritti me li dovessero far scoprire i massoni progressisti tra XVII e XX secolo”.
          Ma il problema non è ciò che paia giusto a me, a te o ad altri esseri umani di questo XXI secolo. Il problema è capire che le società pre-moderne, illiberali, anti-democratiche, tradizionaliste, ierocratiche, clericali, dispotiche e intolleranti che furono abbattute dalla Libera Muratoria progressista, non contemplavano, tra i propri valori (nonostante l’universalismo cristiano avrebbe dovuto fargliele contemplare ma, appunto, tale universalismo fu riscoperto e rilanciato in quanto tale dai massoni cattolici e protestanti, contro le pulsioni tradizionaliste, settarie e niente affatto inclusive e universalizzanti delle organizzazioni ecclesiastiche pre-moderne), nè l’uguaglianza, né la libertà, nè la fratellanza tra tutti gli esseri umani (massoni e non, religiosi e atei, gnostici e agnostici, cattolici e protestanti, ebrei, musulmani, indù, buddhisti, etc.) nel senso che tu stesso stai giustamente rivendicando. Affinché tu, oggi, mostrandoti peraltro privo di adeguata coscienza storica dell’origine (massonico-progressista) di tale facoltà, potessi rivendicare tale “fratellanza” come diritto universale, qualcuno prima di te ha dovuto lottare duramente contro chi tale facoltà negava, in nome di ben altra concezione dei rapporti tra esseri umani (fedeli contro infedeli, ortodossi contro eterodossi ed eretici, razzialmente superiori contro razzialmente inferiori, aristocratici contro borghesi e plebei, e cosi via). Devi poi aver studiato molto male la storia risorgimentale, se confondi la straordinaria epopea dei “Mille” garibaldini e poi del famoso “Esercito meridionale” sempre in “giubba rossa” (quest’ultimo composto di decine di migliaia di cittadini giovani e meno giovani accorsi da tutta Italia, dall’estero- internazionale massonica progressista- ma soprattutto dalle stesse regioni meridionali come Sicilia, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Abruzzo, etc., dove ancora ai primi del Novecento la memoria del passaggio dei garibaldini suscitava entusiasmi e riconoscenza soprattutto da parte di molti ceti popolari e persino da parte di ecclesiastici progressisti, sempre esistiti in quei territori),il quale combattè vittoriosamente le armate borboniche e gli interessi dei grandi feudatari legati alla Chiesa di Roma e alla monarchia delle Due Sicilie, e si ingrossò talmente da scoraggiare eventuali interventi francesi o austriaci, e da preoccupare gli stessi piemontesi, che infatti non vollero poi arruolarne la maggior parte di veterani e reduci (per lo più di tendenze democratico-radicali e socialisteggianti) nelle file dell’esercito regolare sabaudo, divenuto “italiano”. La cosiddetta “rapina” di riserve auree fu compiuta da e a vantaggio dello Stato piemontese, poi divenuto “italiano”: dunque non di vera rapina si trattò, dal momento che le riserve auree piemontesi si tramutarono in riserve auree dello Stato italiano unitario, che le utilizzò in seguito (bene o male è un altro discorso) anche a vantaggio dello stesso Meridione. Le ragioni di un certo sottosviluppo tuttora perdurante nelle regioni meridionali sono da ascriversi in modo equanime sia ad una pessima classe dirigente locale- che pessima era e rimase sia sotto i Borboni che sotto i Savoia- sia ad una altrettanto malaccorta e insipiente, specialmente sulla questione meridionale, classe dirigente nazionale post-unitaria. Classe dirigente post-unitaria la quale, privata della guida lungimirante e illuminata del massone liberal-moderato Cavour (che pure commise degli errori, tra cui quello clamoroso per cui venne ai ferri corti con il confratello Garibaldi, cioè sul problema della regolarizzazione dei reduci dell’Esercito meridionale garibaldino), gestì l’integrazione meridionale dei primi anni in modo effettivamente feroce, predatorio e repressivo, dovendo tuttavia contrastare altrettanto feroci fenomeni di guerriglia filo-borbonica e clericale che tutto erano tranne che un’iniziativa “patriottica e benemerita” in senso moderno e libertario rispetto all’invasore “piemontese/italiano”, come vorrebbero far credere troppi neo-borbonici e anti-unitari contemporanei. Comunque, sospetto che, in uno dei tre volumi di “Massoni. Società a responsabilità illimitata”, Chiarelettere Editore (forse nel secondo o nel terzo), troverai una trattazione piuttosto solida ed equilibrata del “Risorgimento italiano”, lontana sia da certa agiografia deprecabile e insincera, che da altrettanto stigmatizzabili revisionismi neo-borbonici, tanto anacronistici quanto inconsistenti proprio sul piano strettante filologico e storico-sociologico. Un caro saluto, con pacatezza. Fra’ Cazzo da Velletri

      • Cara Alessandra, non ti deve inquietare che i comitati ispiratori dell’Associazione “Eleanor Roosevelt” e i redattori della Bozza provvisoria di Statuto abbiano posto il grandissimo massone progressista Altiero Spinelli tra i “padri nobili” cui ispirarsi. Infatti, appare alquanto ingenuo e ingeneroso, da parte tua, ritenere di poterti fare una coscienza storica critica sulla figura di Spinelli, assumendo informazioni al riguardo solo dalla fonte- di parte, per quanto godibile in alcune sue elucubrazioni- costituita da “Orizzonte 48″. Ci vuole ben altro che qualche articolessa di tale Blog, per comprendere e inquadrare con rigore storico- scientifico la figura di Altiero Spinelli. Tanto più che, proprio dall’ambiente di “Orizzonte 48″ (come messo in luce dal Gran Maestro Gioele Magaldi in due interventi pubblicati di recente su GOD, a proposito di “Rodion e del Socialismo Liberale”), sono stati prodotti sillogismi ermeneutici inconsistenti e fuorvianti sull’autore del Manifesto di Ventotene e sulla sua weltanschauung, definita “liberista”, quando si trattava con tutta evidenza di una visione paradigmatica socialista, democratica, libertaria e keynesianizzante. Faresti bene a dubitare di ogni singolo giudizio storico-critico e di ogni singola fonte, anche se venga da persona complessivamente colta e perbene come il benemerito (al di là della condivisione o meno di certe sue convinzioni attuali) magistrato Luciano Barra Caracciolo. Anche su Giuseppe Garibaldi, sei sicura di averne studiato la figura e l’opera in termini seri e approfonditi, in modo tale da poter supportare adeguatamente i tuoi sconcertanti giudizi sul conscio o inconscio e molto presunto malessere arrecato alle popolazioni del Sud? Proprio sulla differenza profonda tra il senso dell’epopea garibaldina meridionale e la successiva (quella si, in gran parte esiziale e foriera di danni, a lume di seria indagine storiografica) occupazione piemontese, ti invito a leggerti, qui di seguito, il mio commento alle considerazioni di “marco f”. Un caro saluto e buona riflessione sulla ER e sul metodo storiografico/critico e socio-antropologico con cui farsi un’opinione rigorosa e seria su importanti questioni del passato e del presente, senza indulgere in conclusioni ispirate da bloggers e opinionisti privi di solidi strumenti filogici ed ermeneutici, ma molto motivati da suggestioni ideologiche neo-borboniche, clericali e/o cripto-leghiste, le quali hanno allegramente imperversato nel recente ventennio cosiddetto berlusconiano. Affezionato Fra’ Cazzo da Velletri

    8. Alessandra scrive:

      ..caro Fra c.d.v, io sicuramente sono ignorante in storia, pero’ so che per i meridionali l’unita’ d’Italia ha significato massacri, distruzione del tessuto economico e impoverimento oltre al successivo e tutt’ora esistente stato di poverta’ volutamente mantenuto come riserva di consenso…quindi mi sembra che sia stato usato e mantenuto il sud piu’ come colonia che come parte integrante dell’Italia, che poi e’ la cosa che la Ue vuol fare dell’Italia e degli altri paesi del sud Europa.
      per quanto riguarda Spinelli, be’ mi dispiace ma credo che abbia ragione Barra Caracciolo..e se la figlia sta ripercorrendo la strada del padre, ne e’ la prova..perche’ e’ andata in una formazione politica che vuol combattere la Troika stando dentro le regole messe dalla Troika, che sarebbe come se si fosse combattuto il nazismo ma stando dentro il partito nazista..

    9. […] non iscriversi alla E. Roosevelt farebbero bene a munirsi di un alibi migliore e più verosimile (clicca per leggere). Simili atteggiamenti, profondamente insipienti, legittimano obliquamente le ragioni di quei […]

    10. […] non iscriversi alla E. Roosevelt farebbero bene a munirsi di un alibi migliore e più verosimile (clicca per leggere). Simili atteggiamenti, profondamente insipienti, legittimano obliquamente le ragioni di quei […]

    11. testa i cunigghiu scrive:

      Date l’abbonamento alla Gioiese gratis?

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    "nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti ma raramente dei moralisti che non erano farabutti." (Indro Montanelli)


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    • Chi è il moralista

      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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