imagesN5PIIWIOI lettori più assidui sanno che questo blog prova ad indagare le cause prime che generano a cascata i fenomeni politici che tutti commentano e tutti osservano. In linea di principio il sistema informativo mainstream offre una visione della realtà palesemente condizionata dall’acritica accettazione di alcuni dogmi di fede. Tutti sanno che bisogna fare i sacrifici perché altrimenti i “mercati non capirebbero” e tutti ripetono che è inutile cercare di salvare il welfare e il diritto al lavoro perché oramai “il mondo è cambiato”. Ora, la comunità che si riconosce intorno al blog de Il Moralista, al di là del merito, non può condividere l’epistemologia dell’approccio. Detta in termini più semplici, nessun uomo abituato a coltivare il dubbio può seriamente riconoscere come veri alcuni assunti soltanto perché ossessivamente ripetuti. Come saprete il cazzaro di successo Matteo Renzi ha appena sfottuto quella vecchia marmaglia del Pd che si riconosceva intorno alle misure assassine varate dai governi Monti e Letta. I finti progressisti Bersani, Fassina, Bindi e Camusso, pronti a barattare il sostegno ai governi voluti dalla Troika con piccole e spregevoli quote di potere personale, si scoprono solo oggi intransigenti. Renzi, infatti, pur essendo politicamente identico a Monti e Letta, non garantirà a Camusso e compagnia un posto sicuro in parlamento una volta dismessi i panni dei finti resistenti nel nome dei diritti della classe proletaria. Tale consapevolezza rende nervoso questo manipolo di collaborazionisti abituati a baciare la mano di tipi alla Mario Monti. Quindi, ad un lettore de Il Moralista, Renzi non potrebbe dire che abolisce l’art. 18 perché “il mondo è cambiato”. Perché i lettori del Moralista sottoscriveranno una simile ovvietà prendendosi però subito la briga di indagare le forze che ne hanno determinato il cambiamento. Il mondo cambia sulla base di alcune libere determinazioni di consessi umani che lavorano in comunione di intenti per realizzare progettualità coerenti e razionali. E non perché un dio capriccioso ha deciso così, come si potrebbe dedurre ascoltando le sciocchezzuole dispensate con fare ilare dall’idiota fiorentino. Domanda: quale istituzione gioca da circa tre secoli un ruolo decisivo nel plasmare le dinamiche di potere del globo intero? Risposta: la massoneria, come avranno modo di capire tutti quelli che leggeranno il libro di Magaldi finalmente pronto per venire alla luce. Con Voltaire muore l’ancien regime, trascinando nell’oblio quel vecchio mondo polveroso che si reggeva intorno ai privilegi garantiti ad aristocratici tanto nullafacenti quanto benedetti da un alto clero altrettanto parassitario e ingordo. La massoneria si è quindi oggettivamente guadagnata sul campo il ruolo di avanguardia della storia, trasformando in “cittadini” una pletora di straccioni prima abituata solo ad “obbedir tacendo”. Nel particolare periodo storico che viviamo, però, per una serie di ragioni che verranno presto pubblicamente e analiticamente disvelate a beneficio del grande pubblico, la massoneria ha subito una fortissima mutazione genetica, trasfigurandosi da motore del progresso in torvo guardiano di una Restaurazione dal sapore ottocentesco che tradisce il vero significato del famoso trinomio “Libertà, Fratellanza, Uguaglianza”. La riscoperta di un nuovo processo globale fondato sulla universalizzazione dei diritti, a partire da quello al lavoro per tutti dignitosamente remunerato, passa per il superamento degli attuali equilibri massonici, ora dominati da una genia perversa che tradisce evidenti pulsioni neonaziste. L’alternativa, quella che fomenta un odio antimassonico indistinto e primitivo, è sterile, velleitaria e oscurantista. Nessun homo sapiens, a parte qualche esaltato, può per davvero provare nostalgia per quell’antico sistema che giustificava il potere in terra in virtù di una palese e strumentale interpretazione del volere del cielo. Questo sito quindi non è  affatto antimassonico. L’ostinata denuncia circa l’essenza contro-iniziatica di alcuni personaggi alla Mario Draghi intende semmai difendere il prestigio di una istituzione che non può più farsi rappresentare da elementi tanto ipocriti quanto spregevoli. Prima di incontrare Gioele Magaldi non sapevo nulla di massoneria, e qual poco che sapevo lo trovavo respingente. Grazie a Magaldi, invece, ho imparato a comprendere in profondità la portata di alcune rivoluzioni, da quella francese a quella americana fino al Risorgimento italiano, che non possono essere spiegate secondo verità senza fare riferimento all’azione esercitata  dalle logge. Per questo credo che l’opera di orgogliosa rivendicazione e trasparenza che i massoni progressisti di Grande Oriente Democratico svolgono risulti oggi davvero decisiva e monumentale. Da un lato offrono gratuitamente anche al profano elementi di valutazione importanti che altrimenti resterebbero di esclusiva pertinenza di una ristretta élite; dall’altro invitano tutti i massoni ovunque dislocati ad abbandonare una visione ragionieristica e minimalista dell’esistente per riscoprire una autentica e mai sopita tensione Risorgimentale. Le principali Obbedienze italiche, a partire dal Goi, dovrebbero sposare senza reconditi pregiudizi alcune sacrosante battaglie di libertà avviate in splendida solitudine dal circuito di God. E dovrebbero farlo non perché conviene a qualcuno, ma soltanto perché finalmente riconosciute come giuste e nobili. In questo modo ragionerebbe chi ha a cuore il prestigio di una Istituzione che rischia di morire, non sotto i colpi di inesistenti p2, p3 e p4, bensì stordita da una noia fatta di mediocrità impastata con insulsaggine.

    Francesco Maria Toscano

    27/10/2014

    Categorie: Editoriale

    13 Commenti

    1. Condivido e ho apprezzato il concetto di Magaldi, nel rendere visibile i labari della Massoneria, affinché anche il Profano potesse comprendere i meccanismi che governano il mondo. Detto ciò, ho altresì migliorato la mia visione Socialista Liberale, in un mondo ormai obsoleto. Credo, che l’unione tra la Massoneria e il mondo Profano, sia la panacea, il giusto connubio|
      Lunga vita!

    2. pietro esposito scrive:

      La fine dell’ ancien regime corrisponde, storicamente,all’ ascesa della borghesia, quindi dal suo scritto si evince che la massoneria sia figlia della borghesia o viceversa,vincolando, ipso facto,questo prestigioso ordine iniziatico ad un processo di secolarizzazione, lontano da finalita’ iniziatiche.Poi lo “scozzesismo”ha fatto il resto…

      • Rosario scrive:

        La fine dell’Ancien Regime corrisponde all’inizio dell’interclassismo, “inventato” e praticato nelle Logge già prima della Rivoluzione Francese. Sullo scozzesismo non so nulla, non ne sono esperto.

    3. Giovanni scrive:

      Ho scoperto il suo blog da qualche mese e lo seguo con interesse e da questo punto di vista le faccio i miei complimenti.
      Ho un dubbio circa la vera natura della Massoneria ed in poche parole è questo: non è che la contrapposizione tra Massoneria ‘buona’ e ‘cattiva’ alla fine sia un ‘teatrino’, una finta, come quelle che accadono in politica, per promuovere poi finalità non note a noi profani?
      Il libro di Magaldi, che probabilmente leggerò, può darsi che scioglierà questi dubbi personali ancora rimasti insoluti.

    4. alessandro scrive:

      Quello che resta da chiarire è se in effetti la massoneria oggi possa essere considerata come un’istituzione che può svolgere un ruolo positivo e benefico per il benessere dell’umanità o se ormai è destinata a vivere solo delle glorie del passato, ovvero delle conquiste promosse dalle avanguardie massoniche progressiste del passato. Se è vero che la componente più reazionaria e oligarchica è ad oggi prevalente, lungi da fare di tutta l’erba un fascio, non si può biasimare chi nutre diffidenza e attribuisce una connotazione negativa a tutta la massoneria in generale. Si possono riconoscere senz’altro i meriti delle attuali avanguardie progressiste, fra le quali si annoverano sicuramente gli ambienti attorno al GOD, che soltanto per l’operazione trasparenza degli ultimi anni meritano tutto il rispetto e la fiducia possibili. Ma se la massoneria guida almeno da 30 anni tutti i processi di globalizzazione attraverso strutture liquide sovranazionali, mi chiedo quante di queste logge sovranazionali perseguono finalità tendenti al progresso e al benessere dei cittadini del mondo? Per farla breve, se la componente progressista in tali consessi è presente in una percentuale irrisoria, come si può pensare di riscattare l’immagine della massoneria, ora che i danni maggiori sono stati fatti, parlando delle glorie del passato o con qualche azione estemporanea promossa qua e la? Si può pensare di poter arrestare o invertire un processo storico mal riuscito di così larga portata quale quello della globalizzazione portandolo a vantaggio dell’uomo? E che dire delle logge nazionali che almeno negli ultimi 30 anni hanno perso gran parte della loro influenza, per cedere il posto alle più potenti UR Lodge sovranazionali? È mai possibile che i vari “Grandi Orienti” nazionali d’Italia, di Francia, degli USA, dell’Australia, ecc. all’interno dei quali militano sicuramente progressisti per bene, abbiano perso di vista le reali priorità e le sfide globali di questo millennio, perdendosi nelle questioni di piccolo cabotaggio del proprio paese e, come sembra sia accaduto e si verifichi ancora oggi in Italia, nei provincialismi più effimeri o al peggio nelle torbide relazioni di potere che hanno dato vita alla P2, P3, P4 e Più ne hai Più ne metti… E ancora, se è vero che il piano di rinascita piduista altro non era che l’emanazione derivata del piano maturato in consessi sovranazionali all’interno della Trilateral Commission in “The Crisis of Democracy”, che dire e cosa pensare della massoneria tutta e quale fiducia si può nutrire nei singoli Grandi Orienti nazionali? La mia personale opinione è che oggi si è andati talmente avanti nel processo di globalizzazione (e che tale processo sia stato mal concepito e realizzato pure peggio), che la società moderna è talmente vacua e destrutturata da non poter più essere ricostruita come era un tempo. L’accelerazione violenta dell’aberrante processo di globalizzazione voluta dai consessi sovranazionali di cui sopra ha travolto tutte le certezze e le strutture sociali, ha deregolamentato ogni aspetto della vita umana, al punto che oggi non si può che mettere una toppa qua e la, ma non si può più tornare indietro allo stato precedente. La massoneria progressista che vuole riparare ai danni compiuti dai fratelli reazionari, non può invertire la rotta, ma solo aggiustarla. Il percorso è già tracciato e il danno resterà forse nei secoli, finché non si scoprirà un nuovo ordine mondiale. Sempreché progettare un nuovo ordine mondiale non sia comunque una idea comune sia della massoneria reazionaria che di quella progressista. Se così fosse quanti altri errori commetterete? Quante altre ingenuità ci dovremo aspettare? Quale forza prevarrà nel nuovo ordine mondiale? Reazionaria o progressista?

      • Caro Alessandro, quale POPOLO ci sarà. Un POPOLO che non potrà più dire, oppure piangersi addosso. Perché il medesimo POPOLO, ora sa. Dico ciò, perché se sono arrivato sin qua e perché volevo conoscere, perché cercavo la verità, perché volevo migliorarmi, perché ho sete di conoscenza, perché come mi preoccupo del mio quotidiano, voglio altresì preoccuparmi dello Stato, della Società in cui vivo.
        L’unica ingenuità che può venire è l’ignoranza del POPOLO, perché ora conosce!
        Lunga Vita!

        • alessandro scrive:

          Ser màs cultos para ser màs libres, essere più colti per essere più liberi non basta! e mi fa piacere che tu, caro Renato, saggiamente cerchi la verità a partire dal tuo vivere quotidiano. La miglior palestra per capire ciò che ti circonda è la strada, che è scuola di vita. La conoscenza profonda dell’uomo vale tanto quanto una cultura enciclopedica. Non è un caso che i depositari della verità e chi guida le sorti di questa terra, i fratelli in grembiulino, privilegino l’aspetto spirituale e il perfezionamento di se. Quando uscirà il libro di G. Magaldi nessuno potrà dire di non sapere, almeno quello che ci sarà dato di sapere. Ma sono le verità non svelate e le domande alle quali non si risponde che mi fanno riflettere. Le omesse verità. Chi dice che la presunzione o il delirio di onnipotenza dei reazionari nel volere guidare di diritto le sorti del mondo non sia pari allo stesso delirio dei progressisti che pensano di poter volgere il nuovo ordine della moderna società a favore del benessere comune dell’umanità? A naso, ma poi mi posso anche sbagliare, mi pare che l’accelerazione del processo di globalizzazione, forzando i tempi che la storia richiede (con tutti i danni conseguenti), sia stata voluta e sia ancora voluta tanto dai fratelli reazionari quanto dai progressisti. La presunta superiorità spirituale dei massoni li porta a voler sempre plasmare il mondo secondo un nuovo ordine scelto da loro per noi profani. L’ordine che va profilandosi, quello disegnato dai reazionari, è arrivato al punto di non ritorno, al punto che anche se hai sbagliato strada non puoi ne fermarti, ne tornare indietro, ma solo aggiustare la rotta. Non sarà un caso che i progressisti non cedono di un passo a qualsiasi processo che riporti le lancette indietro, ma anzi vanno sempre più avanti nel sentiero già tracciato. Non cedono a niente, neanche di fronte all’evidenza di una integrazione europea fallita! Neanche di fronte all’aberrazione economica dell’euro. Preferiscono andare avanti nel disegno già tracciato, derubricando i passi indietro come scelte passatiste antistoriche di ritorno. La partita oggi si gioca sui commerci mondiali. A tal proposito mi lascia perplesso la pressoché quasi totale assenza di un dibattito attorno agli accordi sul TTIP. Sarà un’altra tappa di quel percorso già tracciato? E i fratelli progressisti come intendono monitorare un processo di vasta scala come questo? Lasceranno fare ancora tutto ai fratelli reazionari? Questo è quello che penso a sentimento… a naso… abituato alla puzza della strada, ma magari mi sbaglio. Senza dubbio l’operazione trasparenza del fronte progressista è lodevole e come ammette lo stesso buon F. Toscano, non saremo qui a parlare… Prima del GOD non c’era niente. La loro attività aiuta a risvegliare le coscienze dei profani, ma con tutte le cautele del caso…
          Un saluto a tutti, reazionari esclusi

          • Gradevole concetto di Alessandro: ” la presunta spiritualità dei massoni li porta a voler sempre plasmare il MONDO secondo un nuovo ordine scelto per noi “.

            Certo, e il tuo concetto lo condivido! Un padre serio che si preoccupa della sua famiglia non può esimersi dalla educazione, visione del mondo, futuro e quant’altro dei propri figli. Di fatto, chi ha studiato non può esimersi dall’insegnare il concetto di vita, di società, di spiritualità e benessere spalmato per ogni stato sociale.
            E’ sempre istruttivo leggerti.
            Lunga vita!

    5. fabio scrive:

      DOMANDONA…
      da un pò di tempo noto che al tg e nei giornali non si scrive piu LA merkel dichiara o LA santanche afferma, ma merkel dichiara e santanche afferma, senza l’ articolo.
      anche qui il Moralista ha scritto camusso senza articolo. PERCHE?? cosa è questa moda?? ordini superiori del politically correct?

    6. Carlo scrive:

      …strano, stranissimo non leggere mai qualcosa in queso blog sui veri padroni assoluti che dirigono massoneria e super logge, finanza ecc., mai una parola anche di striscio o velatamente insinuante per aprire un varco in tanta cultura esibita.
      Mai sentito parlare dei gesuiti, “g” minuscola volutamente, artefici di nefandezze e crimini nascosti dietro apparenza buona e pacifica?
      Mai sentito parlare di sion e gesuiti uniti e disuniti a seconda della bisogna ma al vertice sempre incollati per ottenere dominio assoluto e perseguimento di potere nei secoli dei secoli?
      Il bandolo della matassa imbrogliata forzatamente è tutto lì, ma stranamente è un argomento tabù.
      Dietro ogni politico c’è un gesuita,la “compagnia” è un vero e proprio esercito militare con poteri illimitati, sono arrivati persino a far eleggere un loro adepto al soglio pontificio.
      Ma è meglio non parlarne, queste sono sciocchezze o meglio frutto di menti complottiste, impossibile collegare l’opulenza oscena del vaticano, “v” minuscola volutamente, il suo esercito militar-religioso dei gesuiti e i rapporti occulti con criminalità e satanisti, le lobbies e i potentati mascherati da benefiche associazioni.
      Meglio parlare di massoneria, nera o bianca o turchina.

      • il Moralista scrive:

        Nessuna censura. Se vuoi aiutarci a capire meglio il ruolo presuntivamente svolto dai Gesuiti nel costruire un ordine mondiale indegno e schiavista fallo pure. Magari aiutandoti anche con qualche apprezzabile citazione biografica…

    7. Giuseppe Bellantonio scrive:

      L’articolo a firma Francesco M. Toscano è oltremodo chiaro e ben riporta in evidenza delle situazioni e delle valutazioni peraltro già sufficientemente note nel particolare contesto (anche se sono in molti a far finta di non sapere ovvero di non capire).
      Non desidero entrare nel merito di scritti, considerazioni e valutazioni di altri soggetti, anche se molte delle loro considerazioni sono ben condivisibili: in quanto oggettive.
      Al di là di ogni considerazione, da tempo sostengo che quella Massoneria Moderna – nata dalla “reinterpretazione” e dalle “novità” apportate (o, meglio, IMPOSTE) nel XVIII° secolo – non ha centrato i propri obiettivi.
      La Massoneria (che altro non è se l’Antica e Reale Arte della Muratorìa e dei collaterali Mestieri, Liberamente esercitati da persone per loro condizione affrancate, da elemento moralmente elevato e stabilizzatore delle pulsioni umane – e quindi sociali,sostanzialmente avversa alle ingiustizie ed alle prevaricazioni, eppertanto con finalità eminentemente filantropiche e di studio -, si è trasformata progressivamente in uno strumento di forza-potere-pressione lontano dagli Antichi Ideali, al pari di una qualunque associazione che conti tra le proprie fila qualche milione di iscritti (nel mondo, ovviamente, e quindi al pari di altre associazioni ad essa assimilabili anche se formalmente diverse. Fermo resta che, anche nella “confusione” attuale vi siano degli ottimi Fratelli (ma attenzione: anche validissime Sorelle, pur nel distinguo di contesti al momento doverosamente separati, ma complementari nella summa) che sono di esempio: tanto per la preparazione che per il tratto umanamente elevato con cui interpretano la loro condizione di Iniziati.
      Penso che, specie per chi ama ricondursi alle Tradizioni, occorra fare un (bel) passo indietro: ciò – a mio avviso – rappresenterà per molti uno stravolgimento con il necessario ricondursi a origini lontane ed alla originalità di situazioni e condizioni il cui vissuto risale a centinaia e centinaia di anni prima del fatidico XVIII° secolo.
      Nel concludere, e nel salutare quanti hanno contribuito – anche leggendolo e commentandolo – al citato, interessante, articolo del “non Massone” Toscano, credo sia doveroso sottolineare come ogni contributo offerto al riguardo, specie se inteso a correggere ovvero ad eliminare errori e/o storture, va sempre sostenuto: chiunque ne possa essere l’Autore materiale.
      Un cordiale saluto.
      Giuseppe Bellantonio

      • il Moralista scrive:

        Caro Giuseppe Bellantonio, nel ringraziarti per le tue considerazioni condivisibili e benevole, ci tengo comunque a svelare un arcano: l’autore materiale del pezzo in questione sono io, me, medesimo, di persona.

        Un caro abbraccio,

        Francesco Maria Toscano (in data odierna)

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    • Chi è il moralista

      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

    • Cos’è il moralista

      Sito di approfondimento politico, storico e culturale. Si occupa di temi di attualità con uno sguardo libero e disincantato sulle cose. Il Moralista è un personaggio complesso, indeciso tra l'accettazione di una indigeribile realtà e il desiderio di contribuire alla creazione di una società capace di riscoprire sentimenti nobili. Ogni giorno il Moralista commenterà le notizie che la cronaca propone col piglio di chi non deve servire nessuno se non la ricerca della verità. Una ricerca naturalmente relativa e quindi soggettiva, ma onesta e leale.

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