untitledNella temperie attuale, caratterizzata da un incrudelimento della governance globale affiancato da una sapiente retorica che recita “commiserazione” per la sorte dei poveri, è doveroso immaginare di solidificare un fronte ampio proteso verso l’edificazione di una nuova e risoluta Resistenza. Ora, come organizzare un simile fenomeno da costruire a beneficio di tutti quelli  non hanno i mezzi per difendersi?  Con la violenza sguaiata e caotica? Delegando l’ennesimo arruffapopolo che sbraita senza lealtà né costrutto? Fomentando dialettiche “profane” (Pd/Forza Italia, Euro sì/Euro no) che fungono da schermo per il consolidamento oscuro di dinamiche più nascoste? Io dico di no. Nessuna di queste false risposte servirà per davvero a cambiare la traiettoria involuta di un mondo che si autoalimenta e si auto-legittima. Il senso di questa mia premessa, apparentemente criptica, risulterà presto chiaro a tutti quelli che leggeranno il libro di Magaldi, “Massoni” (Chiarelettere editore), monumentale e originalissima opera di demistificazione delle trame di potere più occulte e riservate. Non si può contrastare quello che non si conosce né si capisce perché, come diceva Seneca, “nessun vento è buono per i marinai che non sanno dove andare”. Quale soggetto storico sovraintende i meccanismi di potere che a cascata condizionano la vita di ognuno di noi? Il grande capitale? La banche? La Trilateral? La politica? La finanza? L’America? Nessuno fra questi o ciascuno pro quota? Quanti di voi pensano di poter rispondere con sicurezza ad una simile domanda? E, nel caso, contando su quali pezze d’appoggio? L’ignoranza, la suggestione e la credulità sono come tre Sirene cattive che lavorano per il male dell’uomo. Allora, tanto premesso, il primo passo per riuscire a cambiare paradigma è rappresentato dalla conoscenza. Una conoscenza non formale, non dogmatica né preconcetta; ma critica, curiosa e forte, capace perciò di abbattere consolidati stereotipi di tipo sovrastrutturale che finiscono con l’essere i più sicuri e infingardi gendarmi posti a tutela del malefico ordine ora dominante. Per semplificare, parafrasando una delle massime del grande Maestro Quelo, sto dicendo che la “risposta è dentro di voi, anche se è sbagliata”. La pubblicazione di “Massoni”, lo dico senza enfasi né tema di smentita, equivale alla scoperta della bussola, indispensabile strumento che orienta la navigazione di tutti gli intrepidi che, per scelta o necessità, capace di veleggiare in mare aperto. Sono davvero curioso di scoprire come il circuito “mainstream” reagirà di fronte al pubblico deflagrare delle sconvolgenti, documentate, precise e rigorose ricostruzioni contenute nel volume scritto da Gioele Magaldi. Cosa faranno i padroni del vapore? Quali indicazioni forniranno ai tanti tremebondi giornalisti costretti a fare i conti con un libro che scotta? Sceglieranno l’arma della plateale censura? Quella della diffamazione personale? Quella, difficile e improbabile, della contestazione nel merito? Chi vivrà, vedrà. In ogni caso temo per loro che qualunque strategia all’uopo predisposta finirà con il rivelarsi tristemente inutile se non controproducente. Per chi non lo avesse ancora capito, infatti, il libro di Magaldi  non appartiene al genere sensazionalistico-commerciale né a quello accademico-culturale. Il libro di Magaldi equivale ad uno squillo di tromba che chiama i migliori e i più degni a raccolta, finalmente uniti e motivati nella ricostruzione di un modello globale alternativo rispetto a quello oligarchico e affamante ora dominante. Uno dei pregi principali che caratterizzano la massoneria progressista che si riconosce nelle ricostruzioni di Magaldi, a partire dalla prestigiosa Ur Lodges Thomas Paine, è quello di trattare il popolo con delicatezza e rispetto. Mentre i massoni neo-aristocratici dissimulano reputando il popolino indegno di essere messo a conoscenza degli arcana imperii, quelli progressisti sposano tutt’altra visuale, sollecitando quel lato “pneumatico” esistente in ogni singolo uomo. I cittadini sapranno apprezzare una simile prova di fiducia e di amicizia, contribuendo con garbo e risolutezza al trionfo, ad ogni latitudine, di un nuovo e migliore paradigma socio-politico.

    Francesco Maria Toscano

    14/11/2014

    Categorie: Cultura, Politica

    4 Commenti

    1. AL SQUILLO DELLA TROMBA; PRESENTE!

    2. Gianluca scrive:

      Quando leggo “euro si/euro no” come fosse un dettaglio… mi cascano le braccia.
      Euro si/euro no è come dire libertà o non libertà. Gabbia o non gabbia, monarchia o democrazia.
      Aderenza ai trattati o alla costituzione. Sono dettagli? A me non sembra.
      L’Euro è l’arma del delitto, e non potete più nasconderlo.

      • il Moralista scrive:

        Giusto “l’euro è l’arma del delitto”. Ma se non fermi l’assassino che brandisce l’arma tutto è inutile…

        • Gianluca scrive:

          Io dico un passo alla volta, con la pazienza di un maratoneta si può andare anche lontano. Altrimenti è solo utopismo sterile no? :)
          Uscendo dall’Euro si aprirebbero spazi enormi, e ripeto: rileggiamo la costituzione? Io la trovo utopistica, e per questo avanguardia e non certo retroguardia, rispetto a questa unione europea.

          Esempio a parte, oggi riflettevo su quanto spesso, la sinistra apparentemente(!) migliore, manchi completamente di senso pratico nel suo argomentare. Al contrario, un certo mondo della destra liberista e finanziaria, che ha costruito un frame “mediatico” e demolito i diritti, un passo alla volta, senza strappi eccessivi.
          Mettere d’accordo le sacrosante utopie (io forse tra di voi, ne ho persino di più spinte…), con un senso pratico che non deve dimenticare i problemi quotidiani del popolo, e che se è vero che talvolta nella vita si può rischiare per ottenere qualcosa in futuro, non è molto onesto far rischiare milioni di giovani, precari, famiglie intere gettate sul lastrico… perché domani, dopo domani o forse nel 2100 finalmente convinceremo la Germania(sto semplificando naturalmente) a fare la cosa giusta, o addirittura costruiremo una grande unione europea, con una costituzione migliore di quella italiana(!!!).
          Il tema dell’euro, come quello dei trattati che lo accompagnano, è un tema che prima che economico, è di libertà, di democrazia, di diritto.
          Ora non capisco perché dover ingabbiare interi paesi e governi, sia un traguardo progressista.
          Detto in soldoni: gli unici accordi che andrebbero rispettati e riconosciuti, sono quelli al rialzo, in senso socialista e progressista e in armonia con la nostra costituzione.
          Tutto il resto, andrebbe spedito nel pattume ordoliberista della storia. So che non è una cosa semplice, e nemmeno forse possibile, ma del resto non mi pare che il programma dell’Associazione Eleanor Roosevelt sia semplicissimo, quindi forse voi di obiettivi “tosti” ve ne intendete più di me :)

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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