Domani, giovedì 20 Novembre, a Roma, in via dei Prefetti 22, si terrà la prima presentazione del libro “Massoni” scritto da Gioele Magaldi. Oggi il Fatto Quotidiano, tanto nella versione cartacea quanto in quella on-line (clicca per leggere), ha dedicato ampio spazio all’evento in programma, pubblicando in anteprima alcune anticipazioni contenute all’interno di un libro destinato a fare epoca. Pur apprezzando lo sforzo interpretativo dei giornalisti Fabrizio D’Esposito e Gianni Barbacetto, però, è doveroso sottolineare i limiti che accompagnano la recensione in argomento. Anziché provare infatti a spiegare ai lettori i complicati meccanismi che regolano la gestione del potere nel mondo attuale e contemporaneo, magistralmente dipinti da Magaldi nel suo pregiatissimo volume, D’Esposito e Barbacetto scelgono invece di dare al loro articolo un taglio chiaramente “sensazionalistico”. L’antifona si coglie fin dal titolo di prima pagina: “Il libro del capo massone: Ecco la lista dei potenti”. Questa tipo di rappresentazione finisce giocoforza con il traviare i lettori, lasciando surrettiziamente intendere che il contenuto del libro si risolva nella identificazione di una lista, più o meno lunga, composta da massoni potenti già passati fra le colonne di Boaz e Jachim. A dire il vero il libro di Magaldi non concede nulla a quella curiosità morbosa che contraddistingue la parte meno riflessiva della nostra società. Una curiosità spesso sterile che si limita a far rientrare nel girone dei “presunti cattivi” tutti quelli che hanno scelto di farsi “iniziare” alla massoneria. L’articolo di Barbacetto e D’Esposito, al netto di alcune semplificazioni riduttive, è però chiaramente scritto in perfetta buona fede, a differenza di quelli vergati in queste ore da altri personaggi, magari già prossimi alla P2 di Licio Gelli, notoriamente esperti in menzogne e disinformazione. Per cui, senza alcun intento polemico, invito gli autori della recensione pubblicata oggi in bella evidenza su “Il Fatto”, a valorizzare e sottolineare per il futuro lo spaccato profondo che il libro di Magaldi offre, lasciando ai complottisti e ai mediocri il compito di collezionare album appiccicandoci sopra le figurine dei “massoni cattivi”. La dicotomia realmente esistente non riguarda lo scontro, peraltro inesistente, fra una ristretta elite di “illuminati” ed il grosso della “società profana” tradita e raggirata. La dicotomia effettivamente pregnante è invece tutta interna al mondo delle logge, entità che sovraintendono la gestione del potere globale fin dai tempi della caduta dell’ancien regime. Quindi, per non rischiare di cadere nel folklore facendo nomi a casaccio senza preoccuparsi di contestualizzare il racconto, è giusto spiegare ai lettori cosa è la massoneria; perché la massoneria ha costruito la modernità mantenendo su di essa un ferreo quanto riservato controllo, spiegando infine come all’interno della massoneria stessa esistano diverse “correnti filosofiche” spesso in aspro conflitto fra di loro. Senza preoccuparsi di fornire questi elementi alla pubblica opinione non sarà mai possibile affrontare in maniera adeguata l’argomento, fornendo peraltro collateralmente alibi retorici a tutti quelli che hanno interesse a sminuire l’opera accusando Magaldi di “vedere massoni dappertutto”. Per entrare in quest’ottica, più vera e affascinante, basta convincersi del fatto che il mondo è, oggi come ieri, governato da “progettualità umane razionali”, e non dal destino cinico e baro. E che queste “progettualità umane e razionali” sono riconducibili ad un soggetto storico. E che questo soggetto storico, non monolitico ma variegato e complesso, si chiama “massoneria”. All’interno di una siffatta cornice narrativa anche i fatti più oscuri e complessi diventano chiari, semplici, cristallini e spiegabili.
Francesco Maria Toscano
19/11/2014
Ciao Francesco, ho già scritto un paio di volte su questo sito. Volevo semplicemente informarti che ho già provveduto ad ordinare il libro di Magaldi e cogliere l’occasione per ringraziarvi per il tipo di informazione che fate. Ora capisco tante cose proprio grazie a voi! Conosci Paolo Franceschetti e Stefania Nicoletti? Anche loro parlano di temi interessantissimi, dai rispettivi programmi: Border Nights e Forme d’onda. Spero un giorno di potervi incontrare e magari organizzare un incontro culturale insieme. Sarebbe per me molto gratificante. Saluti
Con grande piacere. Aspetto tue notizie