imagesULIKR0O1Cosa sono stati il fascismo e il nazismo? Quali forze “riservate” aiutarono e permisero l’ascesa di Mussolini in Italia e di Hitler in Germania? Secondo Magaldi, autore del fortunato libro “Massoni”, giunto alla terza ristampa in un paio di settimane, tanto il Duce quanto il Fuhrer giunsero al potere grazie all’aiuto di alcuni “apprendisti stregoni” in grembiulino desiderosi di imprimere una svolta autoritaria ed oligarchica al mondo occidentale. Molti di voi potranno trovare stupefacente una simile lettura della storia, considerato che tanto i fascisti quanto i nazisti misero ufficialmente al bando la libera muratoria. La realtà invece è come sempre più complessa di quanto apparentemente non appaia. In attesa di analizzare in seguito i precisi canali “massonici” che costruirono in vitro il mostro nazifascista, basti per il momento soffermarsi su alcuni incontrovertibili dati di fatto. Mussolini fece del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, affidando non a caso al massone Alberto Beneduce il ruolo di supervisore dell’intera economia fascista; parimenti Hitler, dopo avere smantellato le logge tedesche “ordinarie”, delegò al massone Hjalmar Schacht il compito di riportare in auge il sistema industriale e finanziario germanico. Concentrandoci adesso sul “fenomeno nazista”, riemerso oggi sotto altre forme con l’arrivo al potere di Angela Merkel, è bene precisare come gli uomini del fuhrer traessero ispirazione da una precisa “dottrina segreta”, la “Ariosofia”, corrente occulta ben presto entrata in rotta di collisione con i massimi rappresentanti di un esoterismo di tipo “tradizionale”. Cosa è l’Ariosofia? E’ una gnosi, coltivata specialmente all’interno delle SS di Himmler, capo supremo del culto dell’Ordine nero. Scrive Magaldi citando alcuni passaggi contenuti in un libro pubblicato da Pierluigi Tombetti: “Nella campagna a poca distanza da Paderborn, in Vestfalia, si erge maestoso su una collina che domina il territorio il castello Wewelsburg, dove Heinrich Himmler creò l’omphalos, o ombelico del mondo,  il centro spirituale del suo personale impero” (Massoni pag. 67). Proprio a Wewelsburg, i migliori scienziati tedeschi si riunivano per dedicarsi alla “ricerca pura”. I cultori dell’Ordine nero rielaboravano infatti il mito di “Thule”, l’iperborea ariana, il Polo Nord, l’antica patria in cui la maggioranza delle tradizioni germaniche posizionavano l’Eden ariano, e cioè il luogo in cui, nella notte dei tempi, una stirpe di uomini-dei ariani vivevano in perfetta armonia con le forze della natura, essendone essi stessi una manifestazione. Dotati di poteri divini (Massoni pag. 67). Tra il 1939 e il 1944 Himmler stravolse la struttura del castello di Wewelsburg, anche al fine di ricavare una cripta che divenne il sancta sanctorum delle SS. Cripta che Himmler battezzò il “Wahlalla”. E, per inciso, proprio Wahlalla è  il nome di una delle tre Ur-Lodges frequentate da Angela Merkel. Resta sullo sfondo un interrogativo inquietante: perché l’Olocausto? La risposta, introvabile con le armi della razionalità (gli ebrei erano oggettivamente più utili al regime da schiavi e non da morti), va ricercata sempre nell’ambito della filosofia occulta. Molte dottrine sapienziali antiche, assorbite e riattualizzate dalle élite esoteriche naziste, auspicavano la consumazione di “sacrifici umani” indispensabili per liberare “energie positive” a vantaggio dei sacrificatori (clicca per leggere). Anche oggi, sebbene in chiave soft, riveduta e corretta, Angela Merkel, iniziata presso una loggia dal nome evocativo ed ambiguo (“Walhalla”), inneggia di continuo alla retorica del “sacrifcio”. Per queste ragioni, al netto delle evidenti differenze di metodo, l’Olocausto greco attuale è paragonabile a quello ebraico di allora, figli entrambi della stessa identica  “gnosi”, quella stessa che insegnava a Himmler ieri e a Merkel oggi come i “sacrificatori” traggano energia e forza versando il sangue delle vittime. Giusto per completare la panoramica “esoterica”, è giusto ricordare come la Merkel risulti affiliata pure presso la Ur-Lodges  “Parsifal”, superloggia frequentata in passato anche da Helena Petrovna Blavatsky, madrina di quella “Teosofia” che tanto influenzò l’armamentario ideologico caro alle élite con la svastica. E quindi, con riferimento alla biografia della Merkel, le “coincidenze” in grado di far tornare alla mente l’esperienza nazista guarda caso aumentano.

    P.s. Invito tutti i lettori de Il Moralista ad iscriversi al “Movimento Roosevelt” in vista del congresso di Gennaio/Febbraio 2015. Il modulo per aderire lo trovate in alto a destra

    Francesco Maria Toscano

    17/12/2014

    Categorie: Cultura, Politica

    19 Commenti

    1. ampul scrive:

      L’occultismo era uno strumento fondamentale per determinare quello che poi sarebbe servito per i programmi di alcuni “signori”…

      • Andrea Franco scrive:

        Buon giorno,
        avendo sudiato per anni il nesso occultismo-nazionalsocialismo (nel 2001 ho pubblòicato il saggio “Antroposofia e Nazionalsocialismo”, rutengo cghe andrebbe precisato meglio il nesso fra la teosofia blavatskiana e l’ariosofia. Quest’ultima infatti non è da vedreso come “filiazione” ma come vera e propria degenerazione di alcuni punti chiave della cosmologia e antropologia di HPB,soprattutto laddove si parla di “razze”,ove l’ariosofia si mischia col piu’ volgare darwinismo materialista,esteso a popoli e stirpi.

    2. Care/i, tacere è come soffocare la mia parte Sansepolcrina. Tacere e non riconoscere la Carta del Carnaro e altresì il manifesto dei fasci di combattimento è rinnegare l’istanze socialiste di Mussolini. Mitigare il regime fascista è come essere cieco. Condannare la parte Nazionalistica, l’esaltazione dell’Impero di Mussolini è cosa giusta. Auspico che la Nuova Europa sia veramente l’Europa dei Popoli. Una Europa basata sul BENE COMUNE.
      Lunga vita!

    3. Nino P scrive:

      La gnosi che alimenta ancora oggi gli adepti delle Ur logge reazionarie si combatte con la conoscenza. E soltanto chi è all’interno di questo sistema, come il Maestro Gioele Magaldi ed i suoi Fratelli A,K,R e T, può dare un fattivo contributo per la sconfitta di queste idee troppo elitarie.

      • Giovanni scrive:

        Basterebbe una cosa terra a terra, istruire la gente ai valori tradizionali tipici del cristianesimo, e sopratutto metterli poi in pratica.
        Questa è la cosa che la potrebbe cambiare il sistema più di tutti.
        Una volta raggiunta la ‘massa critica’ sfido a chiunque potente a far commettere un suo sottoposto delle azioni immorali.
        Il sistema ancora funziona perchè esiste gente corruttibile e disposta a commettere azioni che a breve termine lo gratificano sul piano personale a discapito di altri.
        Il ‘potere’ della massoneria si basa fondamentalmente su questo.

        • Giovanni, “valori tradizionali tipici del cristianesimo” può trarre in inganno, perché la tradizione si è stratificata attraverso tante di quelle declinazioni storiche errate da rendere difficilissimo, perlomeno in questa sede, filtrare ciò che è stato bene (tanto) da ciò che è stato male (altrettanto). Recuperare il valore originale del messaggio di Gesù, quello sì, senza dubbio, come filosofia di vita, approccio all’esistenza, percorso spirituale personale. Ne sono convinto.

          • Giovanni scrive:

            Rispetto reciproco penso sia un obiettivo sufficiente.

            • Nino P scrive:

              Più che valori cristiani, direi valori laici, basilari per l’umanità,senza altre etichette. Purtroppo le religioni storicamente sono state utilizzate come “instrumentum regni”.

              E poi è fondamentale la consapevolezza del proprio Essere che si raggiunge attraverso la conoscenza di Sé. La via iniziatica non è l’unica per raggiungere questo scopo. L’importante è tenere a bada l’ego con una visione spirituale dell’esistenza, che si richiami a Gesù o al Budda può essere secondario.

              • Cerberus scrive:

                E chi nella storia non ha usato i “valori” come instrumentum regni? Non è stata solo prerogativa delle religioni.
                Peraltro anche i concetti di consapevolezza e conoscenza del sè sono strategiche generalizzazioni ipotestuali ampiamente utilizzate da quella che è una novella religione e cioe’ la “nuova era”.Si corre il rischio di sotituire le religioni(da considerare peraltro ancor prima che entita’ spiritualizzanti invece una liberta’ di culto)con una non-religione il cui segno antinomico non è sufficiente a farla balzare fuori da quella particolare classe di enti che va sotto il nome di “religioni”.

      • Claudio scrive:

        Carissimo Nino,
        ti consiglierei di leggere il primo della Trilogia ” Massoni” prima di indicare Frater Kronos come uno che possa dare un ” fattivo contributo per la sconfitta di idee troppo elitarie…..”

    4. La cosa più pericolosa che un uomo possa fare è leggere qualcosa senza avere gli strumenti per capirla. Questo è stato il nazismo. La mancanza assoluta di pianificazione strutturale e programmatica, questo è stato il fascismo.

    5. Cerberus scrive:

      Mah?Il nazismo è stato solo un “leggere qualcosa senza gli strumenti per capire”? Che strano tipo di “suggestione” è questa?
      Il fascismo come “mancanza assoluta di pianificazione ecc. ecc.”? Una persuasione ancor piu’ strana soprattutto se si considera il networking sotteraneo dell’industria laniera..in fondo la “lana” piu’ pregiata era la mussolina…fascismo e nazismo sono state due declinazioni di “tantrismo sociale” decisamente oscure e ignobili non a caso quella furia paganeggiante-nazistopatica si scaglio’ oltre che con gli ebrei principalmente contro gli slavi..il popolo cristiano per eccellenza.

      • Gentile Cerberus, la ringrazio per il tempo che ha voluto dedicare alle mie frasi qui sopra. Temo, me lo permetterà, che lo sforzo analitico da lei compiuto sia stato però sovradimensionato rispetto a quella che evidentemente non voleva essere affatto né una riflessione organica sul nazifascismo né tanto meno una risposta compiuta in senso storico all’interrogativo retorico posto in apertura da Francesco Toscano: “Cosa sono stati il fascismo e il nazismo?” Nessuno dei commentatori di questo blog, il cui livello cognitivo e culturale è generalmente medio-alto, penso possa sconoscere del tutto la questione o sottovalutare il peso della domanda, e men che mai lo faccio io: quindi al suo commento io contesto il “solo”, preposto alle mie frasi virgolettate: io non credo affatto che il nazismo sia stato SOLO ” leggere qualcosa senza avere gli strumenti per capirla”, e certamente il fascismo non è stato SOLO “mancanza assoluta di pianificazione strutturale e programmatica”. Ma entrambe queste pagine della storia umana, concorderà, sono state ANCHE e pesantemente determinate da questi elementi, che del resto non avrei potuto esporre più compiutamente nello spazio di due righe. Saluti.

    6. Cerberus scrive:

      Sig. Musumeci anche io la ringrazio di aver voluto dedicare qualche attimo del suo sicuramente prezioso tempo al mio commento.
      Ancor prima di ribattere nel merito mi preme pero’ sottolineare che nella mia risposta non viene veicolata in nessun modo alcuna allusione al fatto che i commentatori di questo blog possano avere un livello cognitivo medio-basso.
      Non vorrei che io l’abbia indotta a fraintendere le mie parole e per questo che faccio la doverosa specifica.
      Tornando a noi accetto ben volentieri le sue contestazioni che mi sembrano pertinenti ma non concordo sul fatto che i suddetti elementi da lei citati abbiano avuto tutto quel peso specifico da lei rilevato proprio in virtu’ di quello a cui accennavo nel precedente commento.Sintetizzando il senso della mia risposta è che li dove c’è lavoro di networking sotteraneo elementi di cognitivita’ profana come “il leggere qualcosa senza strumenti” o “la mancanza di ecc.ecc.” non sono altro che mere cornici di senso di un quadro enormemente piu’ raffinato come lei sicuramente gia’ sapra’.Insistevo su questo punto.Non a caso hitler(il minuscolo è d’obbligo) nella narrazione storica è spesso presentato anche come un giovane pittore.Il razzismo non gioca forse con i colori?Tutto questo è indubbiamente ariosofia mera vernice di un telaio che è sempre lo stesso.
      I miei commenti piu’ che frutto di sforzo analitico sono semplici e automatiche estrospezioni.
      Ricambio i saluti.

      • Caro Cerberus, ribadisco che in due righe di commento non avrei potuto, né d’altronde volevo, rendere adeguatamente conto “di un quadro enormemente piu’ raffinato” nell’ambito di una discussione storica sul nazifascismo, di cui mi è piaciuto sottolineare due esclusivi (e condizionanti) aspetti. Che questi siano “mere cornici di senso” lo dice lei, lo rispetto ma non lo condivido. Arrivederci.

        • Cerberus scrive:

          Gentile Valerio sono ben felice che lei non condivida alcune mie posizioni perche’ nel tempo delle ipertrofie feisbukkiane del “condividere” io personalmente accolgo con gioia tutti coloro che non condividono il mio pensiero..da fervente moderato quale io sono.Mi ero permesso di valutare quegli elementi come mere cornici di senso,e che lo abbia detto io e non un altro è un evidenza,ne’ per ricercare assenso ne’ certo come attacco personale alla sua opinione..ci tengo a precisarlo.In fondo l’esercizio del commentare,soprattutto sul web,è piu’ che altro triangolazioni.
          Colgo l’occasione per augurare anche un felice Natale.

    7. Gianluca scrive:

      Anche ascoltando l’intervista a Gioele Magaldi a Viterbo, continuo a pensare il vostro parlare di “nazionalismo” cattivo vs “europeismo” buono, è distorsivo di una corretta analisi del presente.
      Non capisco perché si debba distruggere un paese, NON facendo gli interessi “nazionali”, in nome di un qualcosa che ancora non esiste.
      È come se dicessimo non fondiamo l’Associazione Eleanor Roosevelt perché da sola non risolverà i problemi planetari.
      Quindi? Penso che ripartire dalla Costituzione Italiana, sia il giusto connubbio di utopia, di cui la costituzione è ricca, e azione pratica, di modifica del presente in un area comunque ristretta, ma anche per questo più “fattibile”. Avendo una formidabile arma già pronta, e solo da sviluppare.

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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