untitledCari amici, l’aggravarsi del quadro internazionale impone un surplus di impegno e di attenzione. Come era ampiamente prevedibile, in concomitanza con la discesa in campo di Jeb Bush si è improvvisamente riacutizzato il fantasma del “fondamentalismo islamico”, fenomeno esploso in tutta la sua virulenza proprio  al tempo cui alla Casa Bianca sedeva un altro figlio di George H. W. Bush. Sotterraneamente si sta giocando una partita pericolosissima, potenzialmente mortale e distruttiva. Il califfo del terrore Abu Bakr Al Baghdadi, certifica Magaldi nelle pieghe del libro “Massoni”, è infatti affiliato alla Ur-Lodge Hathor Pentalpha, officina latomistica sanguinaria ed eretica fondata da Bush padre nel lontano 1997. Gli stessi uomini che pianificarono guerre a tavolino cavalcando un presunto quanto provvidenziale “scontro di civiltà”, sono ora pronti a giocarsi il secondo tempo di quella drammatica partita. Il Movimento Roosevelt, che svolgerà il suo primo congresso nazionale il 21 di marzo a Perugia, offre ad ognuno di voi la possibilità di impegnarsi direttamente per contribuire alla salvaguardia dei valori di uguaglianza, civiltà e progresso ora barbaramente minacciati da opposti quanto dissimulati estremismi. Tutti quelli che lamentano una scientifica e dolosa esclusione del popolo dai processi decisionali, facciano insieme a noi un pezzo di strada in difesa della libertà e della giustizia (per iscriversi basta scaricare il modulo che trovate in alto a destra). Altrimenti tacciano. Non è possibile tutelare la sovranità popolare a dispetto del popolo. Noi del Movimento Roosevelt continueremo incessantemente a favorire una operazione di verità che renda infine la nostra società più autentica  e limpida. E lo faremo senza sosta e generosamente, nonostante i veleni, le mistificazioni e gli attacchi interessati e strumentali perpetrati da chi spera all’infinito di salvaguardare una meschina rendita di posizione. I lettori de Il Moralista, in particolare, dovrebbero sentirsi d’ufficio avanguardia di un nuovo Risorgimento, pronti cioè ad occorrere in massa a Perugia per riscoprirsi insieme cittadini e non sudditi di fronte agli occhi del mondo. In quel di Perugia sarò orgoglioso di stringervi la mano e guardarvi negli occhi. Il Movimento Roosevelt, tengo a precisarlo ancora una volta, non somiglierà affatto ad un contenitore frequentato da belle anime che intendono di volta in volta offrire qualche buon consiglio alla classe dirigente esistente. Il Movimento Roosevelt, al contrario, cambierà in profondità gli assetti politici ora dominanti. In una prima fase, con spirito ecumenico e franco, pungoleremo i principali partiti italiani al fine di costringerli ad applicare ricette che perseguano l’interesse generale e non solo quello di alcuni noti oligarchi. Dopodiché, nel caso in cui i partiti dovessero dimostrarsi insensibili e sordi nonostante i ripetuti richiami, ci trasformeremo in partito vero e proprio, chiedendo cioè direttamente il consenso al popolo sovrano. Il Movimento Roosevelt sarà presente ed attivo ad ogni livello: locale, regionale, nazionale e sovranazionale. In vista delle prossime elezioni amministrative, previste per il mese di Maggio, faremo già sentire la nostra voce. In Calabria, dove la costruzione di una piattaforma rooseveltiana è in fase avanzata grazie anche alla pioneristica opera svolta dall’Associazione “New Deal per la Calabria”, saremo presenti dappertutto. Sottoporremo a tutti i candidati per la carica di sindaco dei comuni interessati al voto il nostro “Manifesto(clicca per leggere), modificando la parte introduttiva (quella denominata “libro bianco”) in relazione alle specifiche necessità del singolo territorio interessato. Gli aspiranti primi cittadini che sottoscriveranno il nostro testo potranno quindi legittimamente usare il simbolo del Movimento dichiarandosi espressione della nascente “coalizone Roosevelt”. A Gioia Tauro, importante centro del reggino, il candidato sindaco Giuseppe Pedà, già presidente delle Ferrovie della Calabria, ha scelto di correre nel nome del Movimento Roosevelt, suscitando attenzione ed entusiasmo presso una pubblica opinione desiderosa di riscoprire l’importanza della buona politica (clicca per leggere). A breve molti altri ne seguiranno il lungimirante esempio.

    P.s. Invito tutti i lettori de Il Moralista ad iscriversi al “Movimento Roosevelt” in vista del primo congresso nazionale che si terrà a Perugia in data 21 marzo 2015. Il modulo per aderire lo trovate in alto a destra

    Francesco Maria Toscano

    12/01/2015

    Categorie: Politica

    47 Commenti

    1. Che la vostra spavalderia garibaldina, inondi l’Italia.
      Lunga Vita

    2. pietro esposito scrive:

      INTERESSANTE

    3. Stefano scrive:

      Giuseppe Pedà, oltre ad aver fatto il presidente delle Ferrovie della Calabria, ha fatto anche il vicepresidente nazionale di Confcommercio ed è stato candidato nella lista “Casa delle Libertà” prendendo 5.000 voti, primo dei non eletti in quella lista alle scorse elezioni regionali calabresi.
      Niente di nuovo, anzi qualcosa di già (troppo) visto.
      Perdona questa precisazione ma il centrodestra forzaitaliota, in primis, e quello calabrese a guida Scopelliti cosa ha di keynesiano, progressista e rooseveltiano? Sarò stupido ma non capisco.
      Grazie.
      s.

      • il Moralista scrive:

        Giuseppe Pedà ha sottoscritto il manifesto rooseveltiano. Se escludiamo a priori tutti quelli che in passato hanno votato per i partiti che hanno sostenuto governi come quello guidato da Monti, nel Movimento Roosevelt non potrebbe candidarsi nessuno. Pedà è un giovane brillante ed intellettualmente onesto. Qualità che gli hanno permesso di riconoscere come l’austerità economica condanni il Paese al declino.

        Saluti

    4. Pierluigi scrive:

      Caro Il Moralista

      c’è un aspetto che mi devo chiarire ed è il motivo per il quale ancora non ho dato la mia adesione al MR pur condividendone gli obiettivi e il rinnovato spirito garibaldino più che necessario oggi.

      Per quanto riguardo i partiti ed i politici esistenti, l’atteggiamento del MR è quanto mai pragmatico. Un politico, indipendentemente dal proprio passato, può sottoscrivere ed impegnarsi ad attuare quanto espresso e verrà espresso nel “Manifesto” del MR. Possiamo dire, per approssimazione ovviamente, che “i meno peggio” dei politici attualmente eletti o eleggibili si spera aderiscano o siano sensibili alle indicazioni del MR.

      Arrivo quindi sinteticamente al punto.
      Quale atteggiamento assume il MR riguardo al terzo incomodo della vita politica italiana ovvero la criminalità organizzata e le sue dirette rappresentanze nelle istituzioni ?

    5. claudia scrive:

      Buongiorno,

      anche io come Pierluigi sono ancora reticente nell’inviare la mia iscrizione al Movimento Roosevelt sebbene ne condivida in toto gli ideali.
      Sono calabrese, figlia di emigranti, e credetemi più di ogni cosa vorrei vedere la mia terra risorgere. Credo fermamente, tuttavia, che un vero cambiamento lo si passa fare solo con una enorme dose di coraggio.
      Nella risposta a Stefano Il Moralista scrive:

      “Se escludiamo a priori tutti quelli che in passato hanno votato per i partiti che hanno sostenuto governi come quello guidato da Monti, nel Movimento Roosevelt non potrebbe candidarsi nessuno”.
      Qui non si sta parlando di votare per questa e quell’altra parte ma di annoverare tra le file del Movimento persone che hanno già ricoperto incarichi con la vecchia guardia e che hanno già all’attivo 5000 voti nella lista ” Casa della libertà” come appunto nel caso di Giuseppe Pedà.

      Perché dovremmo fidarci?

      Scusate la mia schiettezza ma dove sarebbe il tanto auspicato cambiamento?
      Seguendo la stessa logica se per assurdo Bersani o Prodi ( i primi due che mi vengono in mente) dovessero sposare gli ideali del MR voi che fareste???

      • Rosario scrive:

        Claudia, ti parlo io, in qualità di neo-iscritto al MR, esprimendo una mia opinione (poi Toscano dirà la sua se vorrà). Il Movimento Roosevelt nasce come meta-politico. Ciò significa che chiunque aderisce, sottoscrive l’art.3 dello Statuto, contenente i principi a cui si ispira, e, dunque, accetta di avviare una battaglia in favore di essi. E basta. Arriva Prodi? Benissimo, che problema c’è? Se Prodi o Bersani cominciassero a lottare insieme a noi, per davvero, per implementare la Dichiarazione dei Diritti Umani in tutto il mondo, per recuperare e potenziare la democrazia a tutti i livelli di governo (dal locale al globale), per immettere in ogni ordinamento del globo il principio COSTITUZIONALE della PIENA OCCUPAZIONE (al posto del pareggio di bilancio, magari), allora chissenefrega? Qual è il problema? Essendo un Movimento meta-politico e meta-partitico, lo scopo è quello di rigenerare il progressismo, sia all’interno della destra, che della sinistra (già, perché esistono progressisti di destra e conservatori di sinistra). Il MR non richiede esclusività ai suoi membri: se tu sei del M5S o del PD o di Forza Italia, vuol dire che prenderai spunto dai principi “rooseveltiani”, magari parteciperai alle riunioni nazionali del movimento, e poi cercherai di declinare tali principi all’interno del partito di tua appartenenza. Molto semplice. Il discorso cambierà nel caso in cui il MR deciderà di scendere nell’agone politico, richiedendo il consenso direttamente al popolo. E questo avverrà se l’azione metapolitica non si rivelerà efficace.

    6. Gio scrive:

      @ Claudia

      Sarebbe più opportuno parlare di ideologia del MR piuttosto che di ideali, in quanto non è da escludere che i personaggi da te citati non si riconoscano in certi ideali.Improbabile semmai sarebbe la loro convinta adesione all’ ideologia delineata nello statuto del MR.

    7. emma w. scrive:

      Tra i punti programmatici, avrei cercato di inserire anche le biblioteche comunali, di nuova concezione e ispirate alle migliori esperienze europee, in quanto le ritengo ancora essenziali.
      La cronica assenza (o inadeguata presenza) di questi presidi laici della cultura e della socialità nelle realtà comunali e il fatto che, nonostante ciò, nessun partito o movimento ne parli non li rendono meno basilari per un’ autentica rigenerazione del tessuto sociale di una comunità.

    8. Spartaco scrive:

      Je suis Laura Bottici : http://www.affaritaliani.it/coffee/video/politica/bottici-m5s-napolitano-chiarisca-sulla-loggia-massonica.html

      P.S. Perché in quella Libreria là, dove Magaldi e Toscano hanno personalmente presentato il libro, non c’è nessuna copia esposta? Forse ai fratellastri della provincia italiana, quelli che vogliono mantenere le posizioni di rendita e che gli piace vincere facile, disturba che circolino certi libri? Oppure si, non pensiamo sempre male, saranno finite le scorte e ancora devono arrivare gli ordini nuovi.

      • Cerberus scrive:

        Legittimissima la richiesta di chiarimento di questa parlamentare e la grande opera di divulgazione del Maestro Magaldi è indubbiamente unica nel suo genere…pero’ non posso negare che i dubbi siano ancora tanti: non è che a “fissarci” troppo sulla dicotomia progressisti-conservatori si passa dalla reductio ad unum complottistoide a una reductio a duo (mi perdoneranno i latinisti se ho tradotto imprecisamente)?
        Questa riduzione per quanto maggiormente foriera di stimoli meditativi se presa troppo alla lettera potrebbe generare ragionamenti viziosi simili a quelli del complottismo main stream?
        La partenogenesi cibernetica del grillismo in fondo affonda le sue radici in quel Deleuze-Guattarismo e in quell’ecosofia altrettanto sbilanciata quanto qualsivoglia conservatorismo.Io mi chiedo ma la mente alveare quale democrazia puo’ dare?
        I movimenti sintetici,nati e pasciuti nel web, mi danno sempre un po’ di brividi…

        • Spartaco scrive:

          Il potere, mentre prima utilizzava la forza militare per governare, ore è evidente che utilizza l’inganno e la manipolazione. I tuoi dubbi quindi mi sembrano legittimi e essenziali per aspirare ad un progresso verso la democrazia. Ma cosa sarebbe successo, negli anni precedenti lo scoppio della seconda guerra mondiale, se tutte le forze antitotalitariste si fossero fermate a dubitare l’una dell’altra? Si è invece creata una convergenze fra gruppi di potere e cittadini liberi che hanno fatto fare un salto evolutivo all’occidente. Ora serve un’altra convergenza fra cittadini liberi e gruppi di potere per abbattere questo nuovo totalitarismo finanziario; poi si potrà tornare a dubitare l’uno dell’altro e a riflettere su come si possano evitare le dittature. Schierarsi acriticamente con un partito/movimento o non schierarsi e rimanere a casa rinunciando al voto è quanto di meglio desidera il potere.
          Laura Bottici è una cittadina libera, eletta da cittadini che sono contro l’attuale sistema, che ha lanciato accuse precise. Io ci vedo qualcosa di molto vicino alla democrazia, alveare o non alveare che sia.

          P.s. Chi ti dice poi che in un alveare la regina debba essere per forza cattiva? Magari aspetta che le api si trasformino in uomini liberi!!…. Il dubbio rimane d’obbligo.

          • Cerberus scrive:

            Analisi impeccabile la sua riguardo i fatti antecedenti lo scoppio della guerra mondiale.Le interazioni di quel tempo a sfondo antitotalitarista tra popolo e gruppi di potere sempre rimarranno come patrimonio mondiale dell’umanita’.
            Ma adesso dal mio punto di vista le cose sono cambiate perche’ ci sono nuovi elementi da tener in conto.
            Come giustamente rifletteva un pensatore la psicogeopolitica è come una coperta corta e per coprire qualcosa è necessario scoprire da un’altra parte o viceversa.A me l’analisi di una lotta tra totalitarismi neoaristocratici e antitotalitarismi progressisti mi lascia un po’ perplesso perche’ ritengo che non siano i parametri quantitativi(piu’ o meno totalitarismo) oggetto del contendere ma in vero parametri di tipo qualitativo:quindi che tipo di totalitarismo si vuole.La lotta in fin dei conti è tra potere ortodosso e potere eterodosso.Il primo si riconosce con gli stati il secondo con le lobby della cibernetica per dirla alla Jerome Lanier di cui invito i lettori a procurarsi i suoi libri per capire meglio di cosa stiamo parlando.In fin dei conti il popolo al massimo puo’ tifare.Ecco perche’ nei miei commenti precedenti traspare insoddisfazione e dubbio nei confronti dei movimenti sintetico-cibernetici che sono codificati gia’ a monte come strumenti di penetrazione culturale con ben determinata fini e che forse soltanto in forma ma non in sostanza nascono per il bene comune.
            Saluti

            • Spartaco scrive:

              Quindi, cadesse il governo Renzi e si dovesse andare a nuove elezioni, cosa consiglierebbe? Sono molto curioso.
              Saluti

              • Cerberus scrive:

                Gentile Spartaco la suggestione e gli spunti di riflessione che mi sono proposto di dare,grazie anche al proficuo dialogo con un commentatore intelligente come Lei,sono solo di tipo logico-culturale e non politico che è e dovrebbe essere uno step successivo al processo di democratizzazione della conoscenza e della intelligence del popolo.
                Saluti

    9. Non è da molto che ho scoperto “Il Moralista”, da quando ho comprato “Massoni” e ho iniziato a leggerlo. Arrivato nemmeno a età, mi ha convinto e mi sono iscritto a MR.

      Per me è come se Magaldi ci avesse proposto la tessera mancante tra “letteratura cospirazionista” e storiografia ‘ufficiale’. Il quadro che si crea ora, almeno nell’aspetto storico-politico della governance del pianeta, ha acquistato una sua coerenza ma, soprattutto, crea le condizioni per un’offerta e una modalità di azione. Mentre prima, anche volendo cercare di capire il panorama generale, e magari lo si afferrava, si rimaneva comunque nel massimalismo, che non poteva sfociare verso una proposta pragmatica e percorribile. Come ha detto Magaldi in una delle presentazioni: “mancava un’offerta politica seria”

      Detto questo, qualcuno può confermarmi che questo sito sia l’unico per ora ad ospitare dall’interno commenti e riflessioni sulla neonata creatura metapolitica?
      Cordiali saluti

      • Diego scrive:

        Te lo confermo, se si esclude il gruppo su facebook. Si è letto che un tale spazio sarà offerto all’interno del sito del movimento quando sarà ultimato

    10. Giuseppe scrive:

      sarò sintetico ,
      in altri post ho nutrito dei dubbi sul fatto che Massoni dia delle chiarificazioni sull’attuale indirizzo oligarchico che regge i fili dell’attuale situazione internazionale .
      secondo Magaldi , il papa Giovanni XXIII , fu il primo papa massone e stando all’organigramma massonico , progressista .
      ora siamo in un momento di sudditanza neofeudale , BCE , FMI , ecc.
      però se leggiamo gli statuti dell’UE troviamo un principio alquanto ambiguo e cioè il
      principio di SUSSIEDIARIETA’ , tanto caro ai ciellini di Formigoni .
      ora questo principio che contempla che il VERTICE DEL POTERE ( per noi l’UE o la
      BCE ) aiuti le istituzioni minori ( oggi gli stati e i loro servizi pubblici ) .
      questo principio venne enunciato nell’enciclica PACEM IN TERRIS dal papa
      Giovanni XXIII .

    11. claudia scrive:

      Mi sarei aspettata una risposta.
      In genere un dialogo aperto ed onesto dovrebbe aiutare a dissipare i dubbi.
      La conclusione alla quale sono giunta è che siete poco attendibili non siete affatto diversi dai Vs. Fratelli conservatori ed oligarchi. E’ solo un gioco delle parti. Un’alternarsi di ruoli. Vicono i conservatori – l’umanità sprofonda nel baratro; vincono i progressisti- l’umanita’ conosce un periodo di relativa ed alquanto illusoria pace e prosperità. L’eterna lotta tra il Bene ed il Male che si protrae dalla notte dei tempi.
      A nessuno di Voi ( e per Voi intendo gli attuali promotori del MR)interessa realmente l’opinione della gente comune come me né tantomeno il nostro benessere.
      Come asserisce Giole Magaldi a pag. 557 del libro Massoni: ” Anche le aristocrazie d’Ancien Règime danzavano leggiadre ed incuranti sull’orlo dell’abisso; incuranti del privilegio odioso e dei soprusi in danno di milioni di aspiranti cittadini trattati come sudditi privi di ogni peso politico, sovranità e dignità personale.
      Poi,però, i labari delle logge progressiste furono portati fuori dalle officine, il trinomio Libertà – Fratellanza-Uguaglianza uscì dal chiuso dei templi libero-muratori per animare le rivendicazione di donne e uomini agguerriti ….ecc, ecc.”
      Le logge progressiste sapevano perfettamente che senza un vasto consenso popolare non sarebbero andate da nessuna parte ed i loro obiettivi sarebbero miseramente falliti.
      Il popolo, allora come oggi, viene strumentalizzato; se si reputa funzionale al raggiungimento degli obbiettivi di qualsivoglia idealogia politica ed economica né si chiede il coinvolgimento altrimenti no.
      Alquanto opportunistico!!!
      Se la storia non mi inganna alla Rivoluzione Francese seguì l’epoca di Terrore …….scusate ma dove erano finiti i famosi “ labari delle logge progressiste”???

      • il Moralista scrive:

        Cara Claudia, perdonami, leggo solo ora il tuo commento. Il Movimento Roosevelt è aperto a tutti quelli che condividono i nostri ideali. Non credo nel mito della “verginità politica” come scriminante per aderire al Movimento. Abbiamo già visto quanto la “beatificata” società civile sia migliore di quella politica…Esiste una parte di classe dirigente, di destra e di sinistra, che è in grado di cogliere l’importanza del Movimento Roosevelt. Questa classe dirigente va incoraggiata e coltivata, non processata o vivisezionata. Li giudicheremo dai frutti che produrranno, non dalle passate appartenenze. Un caro saluto, spero di conoscerti personalmente a Perugia.

        Francesco

        • Mi permetto di aggiungere che Magaldi in una delle presentazioi del libro ha risposto in maniera interessante alla perplessità di Paolo Franceschetti, quando gli faceva presente la questione di adesioni “poco raccomandabili”. Li chiamavano “infiltrati” nella discussione.
          Magaldi diceva che è soprattutto l’ambiente a creare i presupposti del malcostume politico. Un ambiente sorretto da un’ideologia debole, ambigua, ormai poco chiara, sorregge un comportamento di siffatte qualità. Ecco perché ha fiducia in MR: qui l’ideologia è forte e chiara e sarà questa a sburgiardare da sola chi non la condivide o fa solo finta.
          Insomma, come si dice in biologia: non sono i batteri a fare danno. E’ il terreno, che diventa loro favorevole per una moltiplicazione fuori controllo. Quindi badiamo al terreno e lasciamo stare i batteri.

        • claudia scrive:

          Touché !!!! Caro Francesco. E’ probabile che a Perugia ci sia se non altro perché sono una persona profondamente curiosa e non amo fare processi sommari senza entrare nel merito delle cose.
          A presto Claudia

      • Diego scrive:

        dov’erano finiti? sulla ghigliottina, ovviamente

    12. Gio scrive:

      @ Giuseppe
      IL PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA

      è configurato nel TUE più come un limite all’ampliamento delle competenze dell’Unione che come principio generale sulla cui base legittimarne l’espansione.
      Infatti l’art. 5, par.3, TUE, in cui esso è contenuto, recita:”In virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di sua competenza esclusiva
      l’Unione interviene soltanto se e in quanto gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere
      conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello regionale e
      locale, ma possono, a motivo della portata o degli effetti dell’azione in questione, essere conseguiti
      meglio a livello di Unione.”

      Come risulta evidente, è richiesta una duplice condizione per l’esercizio delle competenze da parte dell’Unione: occorre non solo dimostrare che la sua azione realizza meglio le finalità perseguite, ma anche che gli Stati membri non siano in grado di farlo a loro livello (e le due condizioni non necessariamente sono coincidenti). Ne consegue che gli stati membri mantengono la competenza PRIMARIA, nelle materie oggetto di competenza concorrente, rispetto all’azione dell’Unione. Infine, il Protocollo n.2 del Trattato di Lisbona dispone che spetti ai parlamenti nazionali degli stati membri la vigilanza sul sul rispetto del principio in questione.

      Premesso ciò, poco o nulla ha a che vedere il principio di Sussidiarietà con le materie rientranti nella competenza ESCLUSIVA dell’Unione (e non dunque concorrenti come da art.5, par.3 TUE) e, tra queste, la politica monetaria per gli stati membri che abbiano adottato l’euro.

      Tutto ciò per dire che non è lo strumento tecnico (giuridico e/o economico) a risultare nefasto (a tal proposito si legga l’articolo postato nel commento precedente) bensì l’IDEOLOGIA sottesa a logiche oligarchiche che, purtroppo, oggi spadroneggiano in europa.

      Scagliare la propria disapprovazione contro un principio regolatore è da stupidi! In caso di omicidio nessuno se la prenderebbe con il coltello ma con l’autore del gesto incriminato e la sua volontà.

      • Giuseppe scrive:

        quando ho citato il principio delle sussidiarietà , ho solo voluto evidenziare come tale principio , sorto in ambito cattolico arrivi fino alla nostra BCE .
        ambivalenza di visione sulla creazione europea , fili cattolici e fili massonici che si intersecano .
        riguardo all’applicazione di questo principio regolatore , consiglierei la lettura di
        LA LOBBY DI DIO di Ferruccio Pinotti .
        buona lettura

    13. domenico scrive:

      Se Bersani o Prodi dovessero sposare gli ideali del MR cosa si farebbe? Verrebbero accolti a braccia aperte…. sembra che il pensiero di Magaldi sia che “il fine giustifica gli uomini” (NdA). Piuttosto, appare difficile che politici di spessore nazionale abbraccino le idee di un piccolo movimento, mentre, è più plausibile immaginare che a livello locale ciò possa accadere. Per chi non ha abbastanza “Spirito Garibaldino” non resta altro che osservare e valutare gli sviluppi della questione.

    14. domenico scrive:

      Per il principio di sussidiarietà l’azione politica/amministrativa spetta all’ente territoriale più vicino al cittadino: si parte dai comuni, passando per provincie e regioni, fino ad arrivare allo stato e agli enti sovranazionali. Addirittura, per il principio di sussidiarietà, il cittadino individualmente, o collettivamente attraverso l’associazionismo, può agire in sostituzione degli enti territoriali quando ciò rispecchi una maggiore coincidenza con l’interesse delle persone coinvolte. L’intervento dell’ente territoriale più grande è consentito solo quando al livello più basso non si hanno i mezzi sufficienti ad affrontare le questioni: o meglio, quando l’intervento dell’ente territoriale gerarchicamente sovraordinato appare più adeguato rispetto a quello più piccolo. Lo stesso Papa Leone XIII (fonte Wikipedia), nel 1891, si esprimeva in questi termini: ” non è giusto, come abbiamo detto, che il cittadino e la famiglia siano assorbiti dallo Stato: è giusto, invece, che si lasci all’uno e all’altra tanta indipendenza di operare quanta se ne può”. Pertanto, pur non avendo letto il libro di Ferruccio Pinotti LA LOBBY DI DIO, non riesco a cogliere tutte queste ambiguità insite al principio di sussidiarietà.

      • Giuseppe scrive:

        signor Domenico , lei sopra annota :

        ” L’intervento dell’ente territoriale più grande è consentito solo quando al livello più basso non si hanno i mezzi sufficienti ad affrontare le questioni : o meglio , quando l’intervento dell’ente territoriale gerarchicamente sovraordinato appare più adeguato rispetto a quello più piccolo . ”

        cosa succede oggi a livello UE ?
        Chi decide per il cittadino ?
        chi è che col patto di stabilità ha chiuso le risorse per il benessere sociale , gli enti locali o gli enti gerarchicamente sovraordinati ?
        e quando si parla di gerarchia sento puzza di feudalesimo , vero papa Francesco ?

        • Gio scrive:

          L’indirizzo di politica economica e monetaria non può che essere di competenza dell’Unione Europea!!! Il problema semmai è dato dall’ideologia economica di fondo!
          Il problema fondamentale dell’ UE è il c.d. deficit democratico. Nopn esiste rappresentanza parlamentare titolare di un potere legislativo.
          Per intenderci, la BCE nelle intenzione del MR dovrebbe agire (e quindi continuare ad essere, a livello sovranazionale, titolare del potere di indirizzo di politica eco. e monet.) con le stesse (o simili) prerogative attuali della FED. Cosa c’è di tanto “malvagio” o misterioso nel principio di sussidiarietà come in centinaia di altri principi generali e regolatori…non lo riesco a capire. Sarà certamente colpa della mi ignoranza…non so.

          Il diritto è tecnica. Le parole il suo strumento. Che lo strumento sia veicolatore di una precisa ideologia è lapalissiano. Ma quale ideologia ?
          That is the question!

        • Gio scrive:

          Per essere precisi, dopo aver eliminato tale deficit democratico attraverso una rappresentanza parlamentare europea sovrana (eletta cioè dai cittadini dell’unione) titolare del potere legislativo e delle prerogative tutte dei parlamenti democratici; l’indirizzo di politica economica sarebbe di competenza del Governo Europeo (fiduciato) mentre la politica monetaria resterebbe nelle competenze della BCE (FED) con statuto si auspica emendato e perfezionato. Negli USA non è Obama ad ordinare il Quantitative Easing!!! Mettiamocelo bene in testa…

      • Gio scrive:

        Nel diritto dell’UE il principio di sussidiarietà è declinato in maniera leggermente diversa. Tuttavia, anche su espressa indicazione della Corte di Giustizia, quest’ultimo deve essere integrato con altri principi, e tra questi vi è il principio di prossimità da lei enunciato, espressamente previsto nell’art. 10, par.3, TUE: “…le decisioni devono essere prese il più vicino possibile ai cittadini.”

    15. Pierluigi scrive:

      @ IL Moralista
      Ripropongo questo quesito più volte espresso e per me cruciale ma che non ha suscitato riscontri.
      Quale atteggiamento assume il MR riguardo al terzo incomodo della vita politica italiana ovvero la criminalità organizzata e le sue dirette rappresentanze nelle istituzioni ?
      Se, per usare una metafora , l’esistenza di certi fenomeni dipende dal terreno da cui traggono nutrimento, come può essere possibile che una New Deal per la Calabria non intersechi interesse consolidati ? E questi interessi non sono forse avallati dalla classe politica locale ? Basterà l’onestà intellettuale ?
      Un chiarimento. Ho usato l’esempio della Calabria ma potrei riferirmi a qualunque altra regione italiana.
      La tematica esposta è quanto mai complessa e radicata, ne sono conscio tuttavia mi sembra importante avere una dichiarazione di intenti su questo tema.

      • il Moralista scrive:

        Caro Pierluigi, la Roosevelt è naturalmente contro la criminalità. Ma l’onestà è una categoria antropologica, non politica. In genere un politico farabutto si riconosce dal modo in cui strumentalizza la “questione morale”…

        Saluti

      • Gio scrive:

        “…cacciare i politici corrotti è un obbligo di primaria importanza. Ma…”

        “…Facciamo un esempio: abbiamo tre chirurghi, il primo bravissimo, ma un vero delinquente (prende tangenti sulle forniture dell’ospedale che dirige, rilascia certificati compiacenti ai mafiosi detenuti, trucca le perizie, abusa delle infermiere, usa le strutture dell’ospedale per gli esami privati… uno schifo di uomo). Il secondo è un vecchio chirurgo, persona onestissima, incapace di appropriarsi di una matita, una vera perla di uomo, però una frana come medico: il 25% dei pazienti operati riporta menomazioni permanenti o non sopravvive all’operazione. Il terzo è un neo laureato che non ha mai fatto una sola operazione e c’è motivo di dubitare che sappia da che parte si tiene il bisturi, però è un ragazzo pieno di entusiasmo e di voglia di fare. Da chi vi fate operare?

        Credo che, a parte i più fanatici devoti della crociata della moralità, la maggior parte di voi, pur bestemmiando fra i denti, sceglierebbe il primo. E cosa vi fa pensare che la politica sia diversa dalla chirurgia? …”

        http://www.aldogiannuli.it/perche-onesta-in-politica-serve-a-poco/

        • Pierluigi scrive:

          Rifiuto in toto una così cinica visione della realtà. E’ invece documentabile che i migliori in ogni campo tendono ad emigrare non trovando le condizioni per dare il meglio per il proprio paese.
          La connivenza con il malaffare è la rinuncia alla propria Dignità di Uomo.
          Il giustificare che un politico non abbia o gli sia permesso non aver conquistato qualità etiche ci ha portato in codesta situazione. Arruolare personaggi simili non potrà che far fallire ogni buon proposito di reale cambiamento.

          • Sarebbe bello che questi personaggi trovassero l’aria all’interno di MR irrespirabile…

            • Gio scrive:

              Non si tratta di una visione cinica della realtà, ma di un contributo critico. Nessuno vuol giustificare la connivenza con il malaffare o la disonestà che è a mio avviso un disvalore (morale).
              E’ però utile chiedersi quanto la questione morale sia stata strumentalizzata e, soprattutto, il peso della stessa nell’attuale crisi!

          • Gio scrive:

            @ Pierluigi
            il commento precedente era per lei. mi scuso per l’errore.

            • Pierluigi scrive:

              @Gio
              sull’uso strumentale della questione morale sono d’accordo.
              Parlando in generale, siamo abituati ad usarla solo quando ci fa comodo e soprattutto quando non siamo coinvolti in prima persona.
              Sono invece in disaccordo con IlMoralista laddove scinde le qualità etiche che un politico “intellettualmente onesto” potrebbe non avere.
              Non sono un idealista. Sono ben consapevole che la nostra realtà è il risultato di innumerevoli compromessi ed è una realtà formata da innumerevoli tonalità di grigio.
              Tuttavia, una visione ideale, una direzione nell’attraversare questa realtà bisogna averla.
              E se la direzione che si vuole prendere richiede un cambio di paradigma come quello proposto dal MR, non è necessario che vi siano uomini/donne che abbiano metabolizzato questo paradigma ?
              Sarà dunque possibile che un politico che abbia avvallato ogni tipo di scempio o reato ai danni del suo paese, perchè “così fan tutti” essere un portavoce di questo nuovo paradigma ?
              Questa è la mia perplessità ?

              • Pierluigi scrive:

                Scusate

                Sarà dunque possibile che un politico che abbia avvalato ogni tipo di scempio o reato ai danni del suo paese, perchè ” così fan tutti” diventi un portavoce di questo nuovo paradigma ?
                Questa è la mia perplessità.

              • Gio scrive:

                “Tuttavia, una visione ideale, una direzione nell’attraversare questa realtà bisogna averla.”

                Assolutamente si! E una risposta davvero notevole alle sue (ed alle mie) perplessità il MR la fornisce citando nel suo statuto Rawls e la sua teoria della giustizia che, essendo una teoria politica, va ben oltre la questione del “malaffare” (questione di per se importantissima e sulla quale si è tutti concordi in teoria, ma che non può essere considerata quale causa dell’attuale e nefasta ideologia liberticida).

                La teoria di J.Rawls fornisce una valida base ideologica per il cambio di paradigma che tutti auspichiamo. La invito a leggere “Una teoria della giustizia” se non ancora ha provveduto.

                Credo che il Moralista avesse voluto sottolineare quest’aspetto riferendosi all’onestà: sarebbe bello esser governati da gente onesta e capace, ma la storia insegna che non tutti lo sono. Anche in epoca “Roosveltiana” esistevano politici disonesti ma la loro disonestà (che, lo ripeto a scanso di equivoci, va sempre combattuta) non ha impedito un New Deal, non ha impedito l’applicazione di teorie Keynesiane. E’ un male la corruzione, il malaffare, la disonesta di un uomo politico? Certamente si! E’ il malaffare la causa scatenante di quello che viviamo oggi? Certamente NO!

              • Pierluigi scrive:

                Approfondirò sicuramente la teoria di Rawls, grazie.

    16. Un aspetto su cui vorrei alcune delucidazioni e che non ho trovato ancora mai affrontato, né qui sul Moralista, né dal Maestro Magaldi, è quello del rapporto che il Movimento Roosvelt potrà avere con i mass media.
      Se si intende procedere, come sembra, secondo quello che dovrebbe essere il normale iter elettorale, come superare la cortina di ferro che impedisce alle realtà politiche emergenti e alternative di farsi conoscere? Sappiamo che le elezioni in Italia consistono in un congegno truccato. E non solo per i tecnicismi numerici che fissano gli sbarramenti e il premio di maggioranza, ma anche e soprattutto per le censure che imperano in televisione, di cui anche Magaldi ha già più volte potuto saggiarne l’efficacia.
      Quello del “Diritto a Comunicare”, è un diritto umano e sociale universale – sancito dall’UNESCO nel 1984, come superamento del principio oligarchico di “libertà d’informazione” (libertà per chi? Per loro, non certo per noi), non è ancora riconosciuto e praticato, né a livello mondiale né a livello nazionale. Questo dovrebbe essere in effetti la prima battaglia politica da mettere in agenda per qualsiasi movimento seriamente e realisticamente riformista.
      Grazie.

      http://www.forumdac.it/ricerca-articoli-per-categoria/1-politica-nazionale/619-le-elezioni-truffa-dei-nostri-capitalisti.html

    17. Fabrizio scrive:

      Leggendo il libro MASSONI e confrontato alcuni argomenti con quanto pubblicato da Solange Manfredi (PSYOPS) devo dire che sono tormentato dal seguente dubbio, e pertanto chiedo al Moralista:
      - come si possa ordinariamente accettare un contrasto così stridente tra l’azione ed il pensiero di un uomo. Se da una parte il leader massonico progressista Franklin Delano ROOSVELT può essere annoverato tra i portatori di iniziative ispirate alle teorie di giustizia sociale (pensiero) dall’altro canto assistiamo ad una delle più atroci (azioni) che lo vede protagonista e che portò il 7 dicembre 1941 a circa 2.273 morti e 1.119 feriti. Citando la meritevole opera di Solange Manfredi pagg.42/43 del suo libro “Psyops” leggiamo che Roosvelt diede ordini che le traduzioni dei messaggi giapponesi che parlavano dell’imminente attacco, giapponese appunto, a Pearl Harbor giungessero direttamente nelle sue mani “bypassando” il capo della flotta nel Pacifico e nonostante fossero stati decriptati nessuno avvertì i soldati a Pearl Harbor.

    18. Luca scrive:

      Salve, ho comprato il libro “Massoni” di Magaldi che sto leggendo con molto slancio e che, a seguito di alcune ricerche in rete, mi ha catapultato su questo sito spingendomi a porVi alcune domande sul Movimento Roosevelt.
      Prima però mi sento in dovere di fare alcune dovute premesse:
      Premesso che non voglio mancare di rispetto a nessuno ma solo avere un confronto;
      Premesso che non sono fidelizzato a nessun partito politico ma che voto di volta in volta se lo ritengo necessario;
      Premesso che sono abituato a prendere tutto, a solo esclusione di Dio, con il beneficio d’ inventario ed in particolare se stiamo parlando di religione e politica;
      Premesso che ritengo che l’ attuale crisi economica, tralasciando le varie trame massoniche, sia dovuta in primo luogo ad un problema di tipo monetario;
      Premesso che il Movimento 5 Stelle di Grillo non mi sembra affatto credibile in termini di uscita dall’ euro e sovranità monetaria ma purtroppo oggi conta un elettorato di circa il 20% e sono convinto che non voglia spingersi oltre e che non intenda governare;

      ESULANDO DA COSA AVVERRA’ NEGLI ALTRI PAESI DELL’ UNIONE EUROPEA VI CHIEDO

      a) Se il principale nemico alla democrazia e alla prosperità ritenete sia la loggia Hathor Pentalpha e il terrorismo globale che senso ha ipotizzare di candidarsi in Italia quando dubito arriverete a raggiungere in cosi’ poco tempo i numeri per governare?! E poi visto le vs conoscenze non sarebbe meglio candidarsi in America e sputtanarli pubblicamente in televisione?!
      b) Se invece ritenete che il principale nemico alla democrazia e la prosperità sia l’ euro dei burocrati di Bruxelles che senso ha candidarsi in Italia quando c’ è già un partito politico “Lega Nord che oggi conta un 15% e che sta già portando avanti il tema dell’ uscita dall’ euro e la rinazionalizzazione di Bankitalia sotto il tesoro?!

      Pongo queste due domande perchè non vorrei che il voto (MAGGIORITARIO) che milioni di italiani esprimeranno contro questa sistema truffaldino venga disperso in vari partiti come molti si augurano che succeda e che quindi rivinca nuovamente l’ ebetino..

    19. […] Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gioele Magaldi. Movimento di cui, tra l’altro, “Il Moralista” sembra essere la «House […]

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    "nella mia vita ho conosciuto farabutti che non erano moralisti ma raramente dei moralisti che non erano farabutti." (Indro Montanelli)


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    • Chi è il moralista

      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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      Sito di approfondimento politico, storico e culturale. Si occupa di temi di attualità con uno sguardo libero e disincantato sulle cose. Il Moralista è un personaggio complesso, indeciso tra l'accettazione di una indigeribile realtà e il desiderio di contribuire alla creazione di una società capace di riscoprire sentimenti nobili. Ogni giorno il Moralista commenterà le notizie che la cronaca propone col piglio di chi non deve servire nessuno se non la ricerca della verità. Una ricerca naturalmente relativa e quindi soggettiva, ma onesta e leale.

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