Qualche giorno fa, riflettendo sul caso greco, abbiamo constatato come oggettivamente alcuni figuri abbiano già di fatto abolito la democrazia in alcune nazioni d’Europa (clicca per leggere). Draghi, Schaeuble e Merkel, per esempio, sul punto sono molto chiari e diretti: “i cittadini non possono cambiare attraverso il voto l’indirizzo politico dei rispettivi governi”. Anziché inviare i carri armati a reprimere nel sangue eventuali proteste, Mario Draghi può semplicemente schiavizzare un Paese intero minacciando di interrompere la liquidità che tiene in piedi le barcollanti finanze elleniche. Le forme divergono, ma la sostanza non cambia: in Grecia si è instaurata una evidente dittatura. Nessuno può quindi più fare finta di non sapere che un manipolo di oligarchi, capitanati dal Venerabile Maestro Mario Draghi, promuove e realizza nel Vecchio Continente un golpe strisciante e continuo. Ora, la situazione di fatto appena dipinta si presta ad una lettura bivalente: da un lato la consapevolezza di essere governati da nuovi fuhrer che non possono fermati attraverso libere elezioni incute timore; dall’altro il consolidarsi di un simile equilibrio pone gli odierni torturatori in una posizione scomoda e in prospettiva decisamente pericolosa. Una cosa è raggirare la pubblica opinione carpendone la fiducia cavalcando l’inganno dello spread e dei sacrifici indispensabili; un’altra è voler sovvertire il risultato delle urne con la forza bruta. Ecco, come dimostra la storia, gli uomini affetti da un delirio di onnipotenza che hanno battuto temerariamente la seconda strada sono quasi sempre finiti molto male. L’avere costretto alcuni contro-iniziati a mostrare al mondo il loro vero volto rappresenta perciò il più grande ed insperato successo che potessimo in questa fase sperare di ottenere. Adesso inizia una partita mortale. La posta in gioco non riguarda più il prevalere di una impostazione neoliberista a discapito delle teorie keynesiane, da consumarsi sempre e comunque all’interno di una cornice fondamentalmente ispirata al rispetto dei pilastri che contraddistinguono una democrazia liberale e uno stato di diritto. La posta in gioco riguarda adesso la salvaguardia delle nostre libertà politiche, sociali, economiche e civili, messe apertamente in discussione da una masnada di barbari antidemocratici. In estrema sintesi vi sto dicendo che, al di là del merito della trattativa tra Tsipras e la Troika ora ribattezzata “Istituzioni”, teatrino divenuto oramai stucchevole ed irritante, un altro fatto politico importantissimo si è consumato: il velo di Maya che permetteva al Venerabile Draghi di colpire nell’ombra è finalmente caduto. Da ora in avanti navigheranno tutti in mare aperto e senza salvagente. Arrivati a questo punto è giusto chiedersi: a noi, sinceri democratici e progressisti, cosa conviene? Che Draghi si ammorbidisca, continuando a rispettare le forme per violentare all’infinito la sostanza; o, al contrario, è preferibile sperare in un ulteriore irrigidimento di stampo liberticida messo in bella mostra da parte del nostro nervosetto banchiere centrale? Io vi dico che è molto meglio sperare nella seconda ipotesi. Per farmi capire meglio ricorrerò ad un paragone di tipo storico che vale solo a titolo esemplificativo. Mentre la sicumera e l’arroganza condannarono Hitler ad una fine terribile e vergognosa, la prudenza e la temperanza permisero al dittatore spagnolo Francisco Franco di morire nel suo letto. A chi è andata peggio? Ai tedeschi, che all’indomani di una sanguinosissima guerra mondiale poterono ripartire su basi diversi e migliori, oppure agli spagnoli, i quali dovettero vivere sotto il regime di uno spregevole individuo fino al 1975? Ecco per noi oggi si profilo lo stesso bivio. Se i nazisti tecnocratici al comando dovessero spingere sull’acceleratore ubriacati da una provvidenziale sindrome di imbattibilità ci farebbero un grosso favore. In caso contrario, nel caso in cui cioè i padroni recuperassero un rispetto solo epidermico per i riti della democrazia, l’Europa andrebbe invece probabilmente incontro ad una lenta ed inesorabile agonia che potrebbe in astratto durare decenni. Non disperiamoci quindi nel notare come gli orchi riescano ad affondare il coltello nella carne viva delle vittime. Trasformeremo l’odio provocato da alcune crudeli condotte in balsamo di liberazione e di futura implacabile giustizia. (continua).
P.s. Invito tutti i lettori de Il Moralista ad iscriversi al “Movimento Roosevelt” in vista del primo congresso nazionale che si terrà a Perugia in data 21 marzo 2015. Il modulo per aderire lo trovate in alto a destra
http://www.movimentoroosevelt.com/
Francesco Maria Toscano
25/02/2015
@ il Moralista
Cito: “la sicumera e l’arroganza condannarono Hitler ad una fine terribile e vergognosa”
Si ma a quale prezzo? Quanti furono vittime della sua arroganza! E’ necessario davvero tutto ciò?
Per il momento Draghi continua a bruciare ponti alle nostre spalle, onde evitare che a qualcuno venga in mente di ritornare ai tempi della moneta nazionale e di liberarsi dal cappio che i cravattari europei ci hanno preparato.
Anche il “quantitative easing”, spacciato come strumento per combattere la deflazione, secondo l’economista Paolo Savona funzionerebbe “come un’ulteriore bardatura che impedirà al paese scelte diverse da quelle di stare in Europa, obbedendo a Berlino-Bruxelles, a rischio di trasformarci in una colonia politica”.
Il QE, secondo l’economista “mina il bilancio della Banca d’Italia, impegnando -in maniera obbligatoria, pare- le riserve ufficiali, anche auree.
E impedisce in futuro allo stato italiano ogni genere di rinegoziazione o di dichiarare default del proprio debito senza determinare gravi conseguenze anche per la sua banca centrale”.
Praticamente dobbiamo aspettare e augurarci che la Grecia da Stato diventi un lager?
Penso che già lo sia!
cercavo di essere ottimista. voi rendete vano ogni mio tentativo. diamine -_-
Dunque,,,no stiamo forse peggio che nel 1939.
Innanzi tutto :questi paragoni con Hitler ,secondo me, andrebbero fatti con maggiore prudenza . Certamente , per certi versi calzano, vista la disumanità messa in mostra dal “teatrino degli scvheletri ambulanti” (spiritualmente ed immaginativamente parlando). Ma il costo di quelle vittorie fu tale che, ad opera di una parte dei vincitori, quella che aveva subito le perdite di gran lunga maggiori (20 milioni contro,ad es. 147.000 americani…) l’Europa dell’Est fu “incaprettata” per quarant’anni in un regime appena “tanticchia” meno peggiore di quello hitlerita….Per tacere dell’esito ultimo…”il sole piu’ forte di mille soli” divampato su Hiroshima e Nagasaki. Meglio Franco e Salazar allora?. Forse sì.
La situazione, paradossalmente, è peraltro peggiore oggi….Perchè? Non c’è solo Draghi e la sua banda di assassini di nazioni in doppiopetto, c’è il “tirapiedi sommo” il clan “skull ‘n bones” bush -obamita, quello dell’11 Settembre e dell’Isis (Iside “rovesciata”..)che addirittura rischia di regalarci un altra serie di “soli”….Non dimentichiamo allora che l’Europa è SOLO una parte del fronte, che comprende anche Ucraina, Siria Libia, Africa Occidentale, ecc. ecc.compresa la simpatica novità di una possibile guerra “italiota” in Nord Africa.. E magari , da una parte, Mr.Dracul “L’impalatore ” viene a piu’ miti consigli, mentre i suoi burattinai a Washington e New York decidono l’”assalto finale”….
Come cantava Bob Dylan “they want me to believe that a nuclear world can be won” (o giu’ di lì, “Masters of War” 1962..)
refusi…a nuclear WAR can be won….
Tra la lettura di Frencesco Toscano, drammatica e drammatizzata ma che vede un aspetto positivo della situazione, cioè il velo di Maya che cade, e la lettura di Andrea Franco, tragica e che non lascia scampo, preferisco la prima.
Conoscete la storia della rana bollita?
http://www.viveremeglio.org/0_letture/pagine_scelte/rana_bollita.htm
In realtà lo “scampo” c’è e come….Passa per ognuno di noi e per la crescita della propria consapevolezza, innanzi tutto spirituale, o , meglio, della base sprituale e sovrasensibile di ciò che accade di fronte ai ns.occhi. (E questo fino ad un certo grado e fino ad uncerto momento storico, diciamo fino ai tempi di Mazzini e Garibaldi , era anche lo scopo nobile della Mssoneria) Questo in fondo è il motivo ultimo perchè ghli umani, in genere, ricevono tanti schiaffi. Non è questione di ottimismo e pessimismo: i fatti però vanno vistisenza illusioni ( che ci facciamo un po’ tutti…)
Comunque la caduta di parte del velo di maya è sinonimo di risveglio e di crescita di consapevolezza. Certo, basta che non ci si fermi qui, ma si vada avanti.
La democrazia, quella vera, bisogna meritarsela. Dal primo all’ultimo degli uomini deve meritarsela, diversamente non può sussistere.
La nostra società è quella che è perchè, in fondo, non è forse quello che realmente meritiamo?
Non facciamone una questione di autocommiserazione, per carità, portiamo diversamente la questione sul piano della coscienza e della consapevolezza.
L’universo, a modo suo, è fin troppo giusto e corretto.
Perchè mai gentaglia come quella che ci ritroviamo ora in europa non dovrebbe essere legittimata a governare?
Quante persone si pongono realmente le problematiche essenziali e coscienziali che pochi, forse con “esasperata” autocommserazione, si pongono per tutti gli altri?
La coscienza collettiva non è ancora matura al punto per potersi permettere il lusso di decidere di non più soffrire, non ha imparato abbastanza nonostante tutto.
Tutti NOI vorremmo che la questione accellerasse, ma il resto non si è ne è – tutt’ora – posto il dubbio.
Che società sarebbe quella formata da pochi che hanno vinto per tutti dove la maggioranza si ritrova a godere di qualcosa per cui non solo non ha combattutto ma che nemmeno si è accorta della battaglia?
Se proprio vogliamo usare la lente della 2°guerra mondiale
per ragionare sul mondo di oggi, credo non sia logico
“lasciare fare” e attendere troppo a lungo, e neppure opportuno (io mi vergogno di non avere potuto aiutare
i fratelli greci, e spero ricordiate tutti le Termopili!).
Lo dico con il massimo rispetto per TUTTI, ma nel 1939 c’erano uomini del calibro di Winston Churchill
e Franklin Delano Roosevelt, e ora, avete notizie
di qualcuno sullo scacchiere mondiale, pronto a breve?
Attendiamo pazienti e calmi che ne nasca uno?
Quindi il paragone che proponi, ci porta a dire che
per il momento, siamo molto + deboli di allora
ed il pessimismo deve sposare la ragione, conviene
essere pronti ad ogni scenario e lottare duro da subito.
Suppongo ci siano validi motivi tattici per attendere
ma io non li conosco, quindi oggi sono in favore di Marte.
Comunque sempre T.T.
e il processo di globalizzazione non era ancora in itinere
Care/i, nel leggere Francesco, si denota la spavalderia Garibaldina e quel leggero tocco di onnipotenza, quella verità che a breve deve emergere, sconquassare la nostra esistenza. Egli, riesce a veicolare, oltre il senso di appartenenza, anche il risultato finale; le vendetta!
Lunga vita!