untitledL’Europa sta vivendo una crisi senza precedenti, umiliata e vilipesa da masnadieri ipocriti ed infingardi del calibro di Mario Draghi e Wolfang Schaeuble, pericolosi nemici della democrazia oramai da tempo smascheratisi. Ricordate Orwell? “La guerra è pace”, “La libertà è schiavitù”, “L’ignoranza è forza”. Aggiungete ora un nuovo slogan: “L’Antieuropeismo è europeismo”. Riflettete insieme a me. Quale messaggio veicolano di continuo i media controllati dalla massoneria reazionaria? “C’è la crisi e perciò bisogna tirare la cinghia”. Giusto? Bene. Cosa aggiungono poi i padroni? “La crisi mette a repentaglio la moneta unica e perciò bisogna fare i sacrifici”. Siamo d’accordo? Ottimo. Quale favola di comodo offrono poi i governanti del nord Europa ai rispettivi elettorati per spiegare il prolungarsi di una “crisi infinita”. La seguente: “Siamo dissanguati dalle cicale mediterranee. No a nuovi piano di salvataggio”. E quelli del sud? Questa: “I Paesi del nord ci strozzano obbligandoci a praticare politiche di austerità dannose e recessive”. Il teatrino appena tratteggiato che risultato oggettivo produce? Quello di alimentare dappertutto un nazionalismo becero, astioso e rivendicativo, indispensabile per inoculare di nuovo il virus nazifascista sulle macerie di una Europa volutamente e scientificamente disintegrata da due perversi contro-iniziati del calibro di Mario Draghi e Wolfang Schaeuble. Da anni il mainstream separa i Paesi virtuosi, in primis Germania e Finlandia, da quelli presuntivamente spreconi e corrotti come i famigerati Piigs. L’obiettivo di una simile subdola manovra è quello di sterilizzare le pubbliche opinioni dei Paesi più colpiti dalla crisi attraverso l’innesto manipolatorio di un diffuso quanto ingiustificato senso di colpa. Cari greci, portoghesi, italiani e spagnoli, state male? Siete più poveri? La vostra vita è diventata un inferno? Prendetevela con voi stessi! Non è stata la Merkel a far esplodere il vostro debito pubblico! Simili pacchiane menzogne, accreditate per cinismo e interesse dai vari Renzi, Rajoy e Passos Coelho, fanno presa sul popolo, spesso sprovvisto di strumenti culturali utili per demistificare il racconto prevalente. Eppure, per quanto nascosta sotto un mare di bugie, la verità si erge comunque al centro della scena, visibile e manifesta per chi ha “occhi per vedere” e “orecchie per sentire”. Il 19 di Aprile si è votato in Finlandia, Paese che ha dato i natali ai vari Olli Rehn e Jiky Katainen, miserabili politicanti che da anni insolentiscono e ingiuriano i popoli mediterranei in nome e per conto dell’Unione Europea. Ebbene, cosa ha dimostrato il voto finnico? Che il mito dei Paesi virtuosi, sempre pronti a fare la morale agli altri, è falso come Giuda. La Finlandia, al pari di tutte le altre nazioni torturate dal giogo dell’austerity,  è in preda ad una crisi sociale ed economica senza precedenti (clicca per leggere). Il premier uscente Alexander Stubb, una specie di chierichetto al servizio di Angela Merkel, ha perso le elezioni, spianando la strada alla probabile formazione di un nuovo governo di coalizione guidato dal milionario demagogo Juha Sipila in compagnia di Timo Soini, capo del partito di estrema destra “I Finlandesi”. Avete ancora dubbi circa le finalità dissimulate perseguite da Draghi e Schaeuble? Le politiche di austerità, somministrate senza pudore con la scusa di salvare l’Europa, servono in realtà a favorire dappertutto l’ascesa di partiti xenofobi, autoritari e violenti, pronti all’occorrenza a reprimere con la forza dell’intimidazione e della violenza le legittime rivendicazioni di benessere e democrazia che salgono dal basso. L’Europa è di fronte ad un bivio storico: o ripensa se stessa e procede verso l’unificazione politica e democratica, o implode in preda ad isterismi violenti e irrefrenabili. I Venerabili Maestri Wolfang Schaeuble e Mario Draghi sembrano aver puntato sulla seconda ipotesi, vittime di un delirio di onnipotenza che acceca, oggi come ieri, anche le menti più sottili e luciferine.  

    Francesco Maria Toscano

    21/04/2015

    Categorie: Esteri

    9 Commenti

    1. Ovidio G scrive:

      Concordo sull’astio Nord-Sud. Pero’ aggiungerei anche un’ondata migratoria di profughi e di disperati pronti a tutto verso l’Europa che non ha precedenti, che viene strumentalizzata oramai in qualsiasi elezione dai partiti di estrema destra. In Regno Unito perfino i Laburisti oramai hanno cominciato con la propaganda anti-immigratoria.

      E’ indubbio che vi e’ in atto un attacco nei confronti dell’UE sia a livello economico, ma soprattutto sociale, che prima o poi portera’ intere popolazioni all’esasperazione. Il non fare nulla nei confronti degli sbarchi in Italia credo ne sia l’esempio piu’ lampante.

    2. Fabrizio scrive:

      Credo che il disegno non molto subitaneo si stia delineando piuttosto velocemente in tutta Europa. La popolazione oramai affamata e demotivata ha perso quella energia interiore, quella forza propulsiva che sino ad oggi garantiva quel minimo spiraglio di speranza e voglia di riscatto. Mi domando, ma per quale motivo tutte le forze progressiste non hanno mosso un dito. Semmai si fossero attivate, come mai non si percepisce la loro presenza, saranno in pochi, poca influenza nella compagine internazionale?

    3. D’accordo come sempre con l’analisi della situazione, ma occorre inserire un ulteriore parametro, da sempre ignorato da analisti e politici di qualsiasi estrazione. Il fatto che:

      “Simili pacchiane menzogne,… fanno presa sul popolo, spesso sprovvisto di strumenti culturali utili per demistificare il racconto prevalente”, rivela una assoluta insufficienza di fondo rispetto alla possibilità sia di equilibrata formazione di una pubblica opinione, sia di redimere l’ignoranza del popolo. Tale insufficienza è dovuta ad un Sistema della Comunicazione” del tutto monopolizzato dalle stesse forze che ci hanno deprivato, non solo della sovranità territoriale, politica, economica, ma anche e soprattutto culturale.

      Di recente ho cominciato a pubblicare sul blog del Movimento Roosevelt contributi relativi al concetto di Diritto a Comunicare, sancito dall’Unesco fin dal 1984 e che dovrebbe essere parte integrante della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Ogni movimento che si definisce progressista dovrebbe partire dal Diritto a Comunicare, non dico per risolvere, ma per porre alla base della ricerca di qualsiasi soluzione. Senza il Diritto a Comunicare, attivo e passivo, da parte dei popoli e dei singoli individui non c’è equilibrio comunicativo nel sistema, né la possibilità di intervenire a qualsiasi livello. Una situazione a cui la stessa rete Internet non può far fronte da sola, dato che la dinamica del suo funzionamento interno risponde comunque a logiche richiedenti notevoli sforzi economici e tecnici, che non tutti si possono permettere. Lo vediamo anche nei momenti delle elezioni politiche, quando qualsiasi forza di nuova formazione incontra ostacoli insormontabili nel farsi conoscere e tentare di superare la blindatura del regime.

      Qui i primi due articoli:
      http://blog.movimentoroosevelt.com/152-il-diritto-a-comunicare.html
      http://blog.movimentoroosevelt.com/157-carta-dei-diritti-del-cittadino-utente-nella-comunicazione.html

    4. E’ verità, anche condividendo il pensiero di Ovidio. Detto ciò, mi sembra di capire che l’immigrazione è, serve per disgregare il senso di appartenenza di noi europei. Distruggere le nostre radici in modo da renderci apolidi, sopraffatti e senza punti di riferimento.
      Lunga vita.

      • opsoR-Rospo scrive:

        Esatto Renato

        è la stessa cosa che sta succedendo negli Stati Uniti…le frontiere statunitensi sono un colabrodo ..perché “volutamente” vogliono che lo siano..per destrutturare il “sistema” nord americano e sulle ceneri costruirne un altro..più funzionale ai loro obiettivi…è semplicemente la messa in atto di una certo schema di un certo Kalergi (amatissimo dalle èlites europee e non solo…) che nel suo libro Pan-Europa..teorizzava la distruzione del sistema dal punto di vista culturale, etnico,economico, come “identità ” etc etc..

        Ci è stato detto prima il tutto è stato teorizzato (ed oggi attuato nel concreto ) non ieri…ma in alcune teorie elaborate addirittura nella prima metà del secolo scorso. Solo che il “popolo bue ” (cioè noi ) dorme…..

        da precisare: io non son “contro” l’immigrazione “a prescindere”..può essere un fatto positivo se ben gestita e controllata…ma son contro “questa” immigrazione..che non è ne per il nostro bene ne per il bene degli immigrati stessi a lungo andare…è uno strumento gestito in questo modo..che serve come “manganello/clava” per destrutturare tutto il sistema europeo conosciuto…

      • Ovidio G scrive:

        Si si, condivido anche il Suo intervento. E’ molto vero.
        E’ in atto un processo di degrado per riportare indietro il paese a livelli di pericolosa tenuta sociale. Si mescola la disperazione degli italiani causata dalla mancanza di lavoro ed opportunita’ e di uno stato che rema contro, non controlla il territtorio e delega gli affari alle mafie, assieme alla disperazione degli immigrati e profughi provenienti da terre martoriate da guerre. Il disegno e’ mafiomassonico – per me e’ chiarissimo. Creare poverta’ (anche culturale), miseria ed esasperazione nella masse.

    5. Come è possibile creare povertà culturale in Europa? Solo un manipolo di stolti può creare uno scenario, sopraccitato!
      Lunga vita!

    6. E da stamani che un mio commento è “in attesa di moderazione”. Può fare qualcosa il moderatore? grazie

    7. marco orso giannini scrive:

      L’Euro non è riformabile.
      Ventotene di cui si riempiono la bocca tutti, pochissimi anni dopo la sua scrittura fu strumentalizzato a fini anti URSS inorridendo gli stessi autori del manifesto. Il tuo è poi sfociato nel Washington Consensus (ultraliberismo).
      Vi invito a leggere il mio pezzo:
      http://scenarieconomici.it/11-passi-nellinferno-lintreccio-multinazionali-immigrazione-disoccupazione/

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      Francesco Maria Toscano, nato a Gioia Tauro il 28/05/1979 è giornalista pubblicista e avvocato. Ha scritto per Luigi Pellegrini Editore il saggio storico politico "Capolinea". Ha collaborato con la "Gazzetta del Sud" ed è opinionista politico per la trasmissione televisiva "Perfidia" in onda su Telespazio Calabria.

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