Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. A breve, forse già in estate, inizierà la campagna elettorale e le diverse forze politiche italiane si cimenteranno nella costruzione di un racconto capace di infondere fiducia ad un elettorato incattivito e disilluso. Probabilmente, e questo è un bene, si voterà con il sistema “proporzionale”, unico metodo che permette ai cittadini di esercitare per davvero un potere di rappresentanza. I sistemi maggioritari invece, in genere amati e sostenuti dai giornali in mano alle cosiddette élite, riducono i partiti a meri comitati elettorali che si organizzano solo in prossimità delle elezioni per carpire con l’inganno il consenso interessato del popolo. Ri-politicizzare le masse è indispensabile per riprenderci la democrazia ora ostaggio dei nazisti tecnocratici e finanziari con relativi lacchè; e per ri-politicizzare le masse è obbligatorio ripartire dall’approvazione di una legge elettorale di tipo proporzionale, in linea con il nostro impianto costituzionale tradito in radice dai protagonisti di una seconda repubblica nata sull’imbroglio e sul sangue delle stragi. Ora, qualsiasi risultato elettorale si rivelerà inutile se non verranno preventivamente individuate e dibattute le vere problematiche e le reali dicotomie che paralizzano l’Italia e rendono impossibile la vita di tanti italiani. Se assisteremo in partenza alla solita manfrina dove una finta “destra” duella con una finta “sinistra” su questioni di “contorno” avremo perso in partenza. Il problema è altrove. L’obbligo morale che le principali forze politiche devono adesso con dignità sostenere riguarda la difesa della politica tutta- e quindi della essenza stessa della democrazia- dalle ingerenze malefiche di usurai, banchieri, burocrati e pennivendoli di completamento. Destra e sinistra sono concetti altamente superati dal momento che anche i ciechi hanno oramai capito la vera natura e i veri obiettivi perseguiti da una oligarchia del denaro che quotidianamente demolisce l’essenza stessa della “sovranità popolare”. Bisogna perciò riscoprire preliminarmente l’ebbrezza del “primato della politica”, riducendo in condizione di non nuocere figure nefaste come Ignazio Visco, banchiere centrale con il vizio di dare troppi consigli non richiesti alla classe politica. Noi cittadini quindi, se vogliamo per davvero tornare a contare qualcosa, dobbiamo votare solo ed esclusivamente per quei partiti che sembrino autonomi dai “poteri forti”, ovvero dai grandi capitalisti finanziari che controllano e dirigono l’informazione di massa. Dobbiamo smetterla di dividerci fra “destra” e “sinistra”, categorie svuotate che vengono usate dalle élite in pieno stile “divide et impera”, puntando invece ad unire sotto la stessa bandiera tutte le vittime dell’ingordigia famelica di pochi usurai che impongono le politiche di austerità per saccheggiare la povera gente. Il pensionato taglieggiato e ridotto in miseria- storicamente di sinistra- soffre quanto il piccolo imprenditore- storicamente di destra- costretto a fallire perché lo Stato non salda i suoi debiti. E’ tempo di creare una solidarietà orizzontale tra gli oppressi per colpire con forza e implacabilità i pochi oppressori. Il nazismo finanziario e tecnocratico è infatti nemico di tutti, non di una sola parte. Bisogna quindi organizzare una grande Resistenza che metta insieme tutte le forze democratiche, fieramente e coraggiosamente nemiche di un mostro subdolo e sanguinario che si nasconde dietro il volto apparentemente rassicurante dei vari Macron e Gentiloni. In politica estera, infine, è indispensabile premiare solo quelle forze partitiche che intendano opporsi senza ambiguità ai piani egemonici della Germania di Merkel, tornata arrogante e pericolosa come ai tempi di Hitler. Il nuovo governo italiano dovrà perciò schierarsi con risolutezza al fianco del presidente Trump, mandando a quel paese i burocrati europei che da venti anni ci comandano a bacchetta. L’Italia può tornare protagonista solo scansando l’abbraccio mortale della Ue, nata fin dal principio con l’obiettivo- finora riuscito- di trasformare il nostro Paese in una landa desolata in grado di fornire forza lavoro a basso costo per accrescere il potenziale dei nuovi nazisti mitteleuropei. Il nostro obiettivo finale deve essere la realizzazione di un nuova “Norimberga” il cui ricordo garantirà per i decenni a venire il rispetto di un nuovo patto sociale fondato sulla giustizia e sulla lotta alla disuguaglianza economica.
Francesco Maria Toscano
3/06/2017
Condivido, partendo dal presupposto che gli architetti del Nuovo Ordine Mondiale, temono una identità forte. Asuspico una identità che volga lo sguardo sia al federalismo Svizzero sia al manifesto Girondino.
Lunga vita!